“Nessun sistema sanitario puo’ fare 50 milioni di somministrazioni di vaccino ogni 4 o 5 mesi, perche’ sottrae risorse a tante altre attivita’: sicuramente a breve termine e’ una soluzione, ma per il futuro serve una visione strategica”, che punti su vaccini che garantiscano una protezione piu’ lunga. Cosi’ ad Agora’, su Rai Tre, Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia dell’Universita’ di Padova. Poiche’ siamo in una nuova fase dell’epidemia, “abbiamo bisogno di piu’ dati, trasparenza e condivisione degli obiettivi. Ci e’ stato detto che il green pass creava ambienti sicuri, ma e’ stata una bufala pazzesca e i casi che vediamo lo dimostrano. Ci e’ stato detto che per contrastare l’espansione dell’epidemia bisognava fare l’obbligo per gli over 50, ma vaccinare un milione in piu’ di persone non cambia la situazione”. Quindi ha aggiunto: “sarei stato per obbligo vaccinale per tutti pero’ avrei detto: lo facciamo, ma non avra’ nessun impatto sull’epidemia in corso, perche’ il virus si moltiplica in modo esponenziale e per vaccinare tutti ci vogliono mesi. Questa e’ trasparenza”. I vaccini, ha concluso Crisanti, “sono stati un contributo fenomenale per farci riprendere una vita normale, ma i limiti che hanno mostrato indicano l’urgenza di cambiare strategia a medio termine: ovvero investire in vaccini con durata maggiore, che costino meno e la cui proprieta’ intellettuale sia degli Stati, perche’ il divario nelle vaccinazioni a livello mondiale che vediamo e’ inaccettabile”.
