Potenzialmente vulnerabili da cyberattacchi. Meno di uno su due, dei siti web gestiti da una pubblica amministrazione, è al riparo da hacker. Lo ha sancito l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) grazie ad una ricerca del Centro Studi Enti Locali (Csel), realizzato per Adnkronos,
A porre l’attenzione su quanto emerso da un recente monitoraggio sull’utilizzo del protocollo Https compiuto da che ha messo in evidenza come ben 7.802 siti dei 19.265 analizzati (41%) sono risultati avere dei gravi problemi, si legge sull’agenzia.
Si tratta di siti che hanno implementato il protocollo Https ma la cui configurazione è facilmente aggirabile, perché, ad esempio, non hanno un certificato valido, e che espongono, dunque, i dati in essi contenuti al rischio di essere modificati, sottratti o cancellati.
A questi si sommano i 2.218 siti la cui configurazione Https, sebbene non immediatamente vulnerabile, non è più considerata idonea agli standard moderni (11%) e i 223 privi di Https (1%). Solo 9.022, quindi, pari al 47% del totale, i siti gestiti da enti pubblici che sono stati completamente promossi dall’Agid.
Un dato tutt’altro che rassicurante – osserva Csel – e che, tuttavia, mostra un deciso balzo in avanti se comparato con quelli degli anni precedenti: i siti considerati sicuri nel 2021 erano soltanto 4.149 (22%), mentre l’anno prima erano addirittura fermi a quota 1.776 (9%).