“Siamo molto preoccupati per l’impatto che avrà la decisione adottata dalla Banca centrale europea di aumentare per la nona volta quest’anno i tassi d’interesse”. Ad affermarlo in una nota è la Cna commentando la decisione della Bce. I continui rialzi, sottolinea la Cna, “portano a un appesantimento del costo del denaro e stanno già avendo pesanti conseguenze su credito, mutui, consumi delle famiglie e investimenti delle imprese. In Italia questa decisione è destinata a danneggiare ulteriormente le imprese, in special modo artigiane, micro e piccole, che per finanziarsi ricorrono soprattutto al credito bancario. Molte di loro non solo non saranno in grado di investire ed espandersi, creando nuova occupazione, ma in molti casi rischiano addirittura la chiusura”. A questo punto, sottolinea la Cna, “in considerazione del rallentamento dell’irritabilità, d’interesse già minacciato dal presidente della Bce, Christine Lagarde”.
La Bce ha così aumentato i tassi di interesse per la nona volta consecutiva e la presidente, Christine Lagarde, ha assicurato che la banca centrale europea terra’ un ‘atteggiamento aperto’ riguardo alle sue decisioni e sara’ ‘data dependent’. A settembre potrebbe “esserci un rialzo o una pausa” (non per un periodo esteso), ma “certamente i tassi non saranno tagliati”.
Nel dettaglio, il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Bce. Pertanto , i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati rispettivamente al 4,25%, 4,50% e 3,75% a partire dal 2 agosto 2023. In particolare il tasso sui depositi, che e’ un parametro di riferimento, e’ salito allo stesso livello del suo massimo storico del 3,75%, raggiunto tra ottobre 2000 e maggio 2001
L’Eurotower “continuera’ a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguate della restrizione” della politica monetaria. In particolare, si legge nel comunicato, “La nostra determinazione e’ quella di essere dipendenti dai dati. Al meeting di settembre potrebbero alzare i tassi oppure no, cosi’ come accadra’ al meeting successivo”. “A settembre – ha detto rispondendo a una domanda dei giornalisti – ci potrebbe essere una pausa o un rialzo” dei tassi, “non certo un taglio ma se ci sara’ una pausa non sara’ lunga, tutto dipende dai dati”, ha ribadito.
“Nel comunicato l’unica sorpresa e’ stata la decisione di non remunerare (tasso allo 0%) le riserve minime obbligatorie che le banche devono lasciare nelle casse dell’istituto di Francoforte, scelta presa per preservare l’efficacia della politica monetaria. Tale decisione ha avuto un impatto immediato su tutte le banche ma soprattutto su quelle tedesche”, spiega Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia.