CARTOLINA DA PONTIDA – NOSTALGICI E ILLUSI UN DANNO. PROTEZIONE CIVILE PRIMO TASSELLO, MODELLO E’ LA LEGA DEL PO DI GUIDO FANTI: COORDINAMENTO DELLE REGIONI DEL NORD

5 Ottobre 2024
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di Cuore verde – «Le Regioni rifiutandosi di chiudersi in se stesse, sono chiamate a svolgere il ruolo di protagoniste della politica nazionale e il consolidarsi di rapporti permanenti nell’area padana rappresenta un contributo decisivo».  

(Guido Fanti in “Ma nascerà davvero la super regione della Padania?”, La Stampa –  6 Novembre 1975)  

Si può immaginare, in una bella giornata di sole, da “nostalgici e reduci” della Padania, di tornare sul prato di Pontida in camicia verde sventolando la bandiera del Sole delle Alpi ricordando “i bei tempi” e i discorsi di Umberto Bossi.

Tuttavia, questo avrebbe il solo effetto di alimentare un vago senso di nostalgia. Dobbiamo renderci conto che si tratta di una grande illusione. Una Pontida, appunto, immaginaria. Da Roma non potrà mai arrivare una vera riforma federalista perché lo stato italiano è nato centralista e antifederalista (vgs. “Federalismo e autonomia in Italia dall’Unità a oggi” a cura di Claudia Petraccone, 1995, Ed. Laterza). E la secessione è sempre stata una strada assolutamente impraticabile. La dichiarazione di indipendenza della Padania nel settembre 1996, seppur emotivamente coinvolgente per molti militanti, alla fine è apparsa solo come un controproducente espediente, un po’ improvvisato e senza una vera strategia, per cercare di mettere in difficoltà il sistema monolitico centralista che aveva messo all’angolo la Lega Nord con le elezioni di aprile dello stesso anno.  

L’unica strada politica praticabile “dal basso”, dal territorio, per andare verso un sistema federale, rimane ancora quella proposta nel 1975 da Guido Fanti, primo presidente dell’Emilia-Romagna: un coordinamento delle regioni del Nord attuato dai rispettivi presidenti (la “lega del Po”, ovvero, la “super-regione” della Padania).  

Nell’ambito dell’autonomia differenziata, la concessione delle 9 materie “senza LEP” potrebbe certamente diventare un interessante terreno comune sul quale costruire questo “coordinamento delle regioni del Nord”.  

Proprio in questi giorni, i presidenti di regione della Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria si sono riuniti per la prima volta con il ministro agli affari regionali Calderoli per discutere gli aspetti operativi dell’autonomia differenziata. Si partirà dalla Protezione civile. Dal mio punto di vista, estendendo i compiti della Protezione civile a quelli della “sicurezza”, si potrebbero poi costituire delle vere e proprie guardie  nazionali regionali.     

Si dovrebbe avere la forza e, soprattutto, la volontà di costituire un comitato civicopoliticamente e territorialmente trasversale, per orientare  l’opinione pubblica e spingere i presidenti delle regioni della Padania verso un “coordinamento delle regioni del Nord” per le 9 materie senza “ LEP” dell’autonomia differenziata, in particolare, sul piano “interno”, per la protezione civile e, sul piano “esterno”, per i rapporti internazionali e con l’Unione europeanei quali sarebbe auspicabile rientrasse anche una possibilità di interlocuzione diretta con la UE per i fondi del PNNR.       

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Direttrice: Stefania Piazzo
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