di Roberto Gremmo – La storia la scrivono i vincitori, ma è ora di far sentire anche la versione dei vinti.
A questo principio s’ispira il grande amico, patriota bretone ed editore Yoran Embanner che da qualche tempo pubblica una collana di libri che rileggono il passato dei Popoli finalmente in un’ottica diversa da quella degli intellettuali conformisti, che quasi sempre sorreggono lo strascico solo ai vincitori.
Il nuovo libro della serie, fresco di stampa, è un’”Histoire de la Catalogne” scritta da Gentil Puig-Moreno che è professore onorario dell’Università Autonoma di Barcellona ma soprattutto un sincero sostenitore della causa indipendentista.
Si tratta d’un contributo importante, soprattutto perché, contrariamente alle opere tradizionali che si limitano a registrare acriticamente i fatti del passato, il nuovo libro collega l’antica lotta catalana per la propria sovranità alle vicende di questi giorni, individuando in una coscienza identitaria profonda (difesa della lingua, in primo luogo) la spinta che caratterizza e motiva l’azione politica di quello che l’editore Yoran loda come “Peuple heroique”.
Nazione ancora senza Stato che ha sempre avuto una forte vocazione all’autogoverno, costi quel che costi, ed in questo senso e’ davvero un esempio per noi che, unici in Europa, nel 1974 stampammo a Biella il giornale “Informazione Catalana”.
Così come e’ una figura straordinaria e nobile il personaggio raffigurato in copertina, quel Lluis Companys, presidente della Generalitat, arrestato dalla Ghestapo nel 1940 in Bretagna, consegnato a Franco e fucilato a Barcellona.
Un martire, le cui ultime parole furono “Tornaren a lluitar, tornarem a patir, tornarem a vencer”.
La storia dei Popoli può essere nascosta da chi li opprime, ma prima o poi la si fa conoscere. Oggi in Catalunya, domani in Piemont, Lombardia, Veneto e in tutta la Padania.
Perché la verità ci rende liberi.
