PER PAPA FRANCESCO IL LAVORO DEGLI ARTIGIANI RENDE BELLO IL MONDO. POLITICI LA PENSANO COSÌ?

17 Novembre 2024
Lettura 2 min

di Gigi Cabrino – Il mondo dell’ artigianato e della piccola impresa è stato ricevuto in udienza da Papa Francesco.
Il pontefice ha ricordato la bellezza del lavoro manuale tipico degli artigiani, un lavoro che rende bello il mondo, a differenza dei costruttori di armi che scommettono e lucrano sulla guerra.

I media vaticani hanno dato spazio all’udienza e riportato l’intervento del papa.

Viviamo “tempi di guerra e di violenze” che minano la fiducia nelle capacità dell’essere umano, ma “lo sguardo alle vostre attività ci consola e ci dà speranza” perché “il vostro lavoro abbellisce il mondo” e questo significa “costruire pace”.

L’Enciclica “Fratelli tutti” ha definito i costruttori di pace come artigiani capaci di avviare processi di ripresa e di incontro con ingegno e audacia. Lo stesso ingegno e la stessa audacia che voi usate per realizzare le tante opere destinate ad arricchire il mondo.

Tutti gli uomini e le donne, prosegue Francesco, sono chiamati da Dio “a lavorare in modo artigianale, come Lui”, per costruire la pace, anche se qualcuno preferisce impegnarsi ad alimentare la guerra.

Mi ha detto un economista che gli investimenti che danno più reddito oggi, in Italia, sono le fabbriche delle armi. Questo non abbellisce il mondo, è brutto.

È per contribuire al suo “progetto di pace”, che “Egli distribuisce in abbondanza i suoi talenti – aggiunge il Papa facendo riferimento alla parabola – perché siano messi al servizio della vita e non sotterrati nella sterilità della morte e della distruzione, come fanno le guerre, fomentate dal nemico di Dio”.

L’artigianato mi è molto caro, sottolinea poi, “perché esprime bene il valore del lavoro umano”.

Quando creiamo con le nostre mani, nello stesso tempo attiviamo la testa e i piedi: il fare è sempre frutto di un pensiero e di un movimento verso gli altri.

La creatività, che fa scorgere all’artigiano “nella materia inerte una forma particolare che altri non sanno riconoscere”, rende coloro che lavorano con le proprie mani “collaboratori dell’opera creatrice di Dio”. Un talento, questo, di cui secondo il Pontefice c’è bisogno “per ridare senso all’attività umana e per metterla al servizio di progetti di promozione del bene comune”.

Il racconto evangelico dei talenti, che esalta “l’impegno di far fruttare i doni ricevuti”, è per Papa Francesco “un inno alla fiducia in Dio, e un invito a una sana, positiva ‘complicità’ con Dio, che “ci rende partecipi dei suoi beni e conta su di noi, conta sulla nostra responsabilità”.

Per crescere “occorre abbandonare la paura”, che “paralizza e distrugge la creatività” e “avere fiducia”: se nelle difficoltà possiamo pensare al Signore come a “un arbitro o un controllore implacabile”, il Vangelo ci chiama – esorta Francesco – ad avere uno sguardo di fede e a non pensare che ciò che realizziamo scaturisca solo delle nostre capacità o dai nostri meriti, mentre è anche frutto della “storia di ognuno di noi”. Per questo, puntualizza il Papa, “se vi appassionate al vostro lavoro, e se qualche volta giustamente vi lamentate perché non è adeguatamente riconosciuto, è perché siete consapevoli del valore di ciò che Dio ha posto nelle vostre mani, non solo per voi ma per tutti”. Dietro alle ricchezze, infatti, oltre alla bravura, c’è anche una Provvidenza “che ci prende per mano e ci conduce”.

Il lavoro artigianale – conclude Francesco – può esprimere bene tutto questo, se è accompagnato giorno per giorno dalla consapevolezza che Dio non ci abbandona mai, che siamo capolavori delle sue mani, e per questo siamo capaci di realizzare opere originali.

Gigi Cabrino nato a Casale Monferrato (AL) nel 1977, laureato in economia aziendale, in Teologia e specializzato in servizi socio sanitari, padre di quattro figli. Consigliere comunale a Villanova Monferrato per due mandati a cavallo del secolo scorso e a San Giorgio Monferrato dal 2019. Lavoro nella scuola pubblica da alcuni anni come insegnante prima e tra il personale non docente poi. Atleta di fondo e mezzofondo da sempre.

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