Bpm: Opa ostile. E per Salvini ora Unicredit è una “banca straniera”

26 Novembre 2024
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 Il Consiglio di amministrazione di Banco Bpm si riunisce questa mattina a Milano per valutare una prima informativa sull’operazione di 
Unicredit, che ieri ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria da 10 miliardi di euro sull’istituto guidato dall’Amministratore delegato Giuseppe Castagna. 

È stato chiesto a Mauro Paoloni, consigliere di Banco Bpm, se percepisca come ostile l’offerta pubblica di scambio di Unicredit . “Sì”, ha detto Paoloni alla stampa prima della riunione. Lo ha dichiarato mentre entrava nella sede della banca per partecipare al consiglio di amministrazione, durante il quale l’offerta sarà oggetto di una prima valutazione. L’Ops di Unicredit , del valore di 10,1 miliardi di euro, prevede uno scambio di 0,175 nuove azioni Unicredit per ogni azione Banco Bpm, con l’obiettivo di delistare Banco Bpm e procedere a una fusione tra i due istituti. Tuttavia, l’offerta è stata presentata senza un accordo preventivo con il consiglio di amministrazione del Banco BPM, motivo per cui è stata percepita come ostile.


Unicredit prevede che l’esecuzione dell’offerta di scambio sarà completata entro giugno 2025, con la piena integrazione completata entro approssimativamente i 12 mesi successivi e con la maggior parte delle sinergie realizzate entro 24 mesi. L’aggregazione di Banco Bpm – sottolinea 
Unicredit – permetterà la piena valorizzazione delle potenzialità dei due gruppi in Italia e un conseguente ulteriore rafforzamento di una solida realtà paneuropea, che diventerebbe la terza banca europea per capitalizzazione di mercato.

“Con questa acquisizione di uno dei nostri obiettivi storici, rafforziamo la nostra posizione in Italia, e al contempo incrementiamo ulteriormente il valore che possiamo creare per i nostri stakeholder in quel mercato cosi’ come per i nostri azionisti”, ha dichiarato l’Amministratore delegato di 
Unicredit, Andrea Orcel. “L’Europa ha bisogno di banche più forti e più grandi che la aiutino a sviluppare la propria economia e a competere contro gli altri principali blocchi economici. Grazie al lavoro svolto negli ultimi tre anni, Unicredit è ora ben posizionata per rispondere anche a questa sfida”, ha aggiunto. 

L’operazione “è stata comunicata ma non concordata con il governo. Anche perché come noto esiste la Golden power, il governo farà le sue valutazioni, e valuterà attentamente quando Unicredit invierà la sua proposta per le autorizzazioni del caso”, ha replicato il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.

“Il modo più sicuro per perdere la guerra – ha aggiunto il ministro, citando il generale e scrittore Carl von Clausewitz – è impegnarsi su due fronti”. Anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso preoccupazione: “Da cittadino italiano vorrei sapere se è tutto sotto controllo, non vorrei che qualcuno potesse fermare l’accordo Banco Bpm – Montepaschi per fare un favore a qualcuno . Però c’è Bankitalia e quindi noi dormiamo sonni tranquilli. Forse”.

“A me le concentrazioni e i monopoli non piacciono mai – ha spiegato il ministro – ero rimasto al fatto che Unicredit voleva crescere in Germania, non so perché abbiamo cambiato idea anche perché’ Unicredit di italiano non ha nulla, è una banca straniera e invece a me sta a cuore che banche italiane come banco Bpm e Mps, che stanno collaborando, che sono soggetti italiani e potrebbero creare un terzo polo italiano non venire messe in difficoltà. L’interrogativo mio e di tanti risparmiatori è: Bankitalia c’è? Vigila?”. 

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