Aumento di stipendio per i ministri, cresce il pedaggio delle autostrade

14 Dicembre 2024
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Gli stipendi di ministri, vice e sottosegretari non eletti verranno equiparati a quelli dei loro colleghi approdati in Parlamento tramite le elezioni. La modifica normativa, disposta con un emendamento dei relatori alla manovra depositato in Commissione Bilancio, apre lo scontro politico, con le opposizioni che incalzano la maggioranza. Tra le altre modifiche proposte dai relatori, in attesa del testo del governo sull’Ires premiale, l’aumento nel 2025 dei pedaggi autostradali dell’1,8%, il via libera all’assunzione di 200 magistrati ordinari pescando da graduatorie di concorsi gia’ svolti, e l’esclusione dei costi per il personale dalla spending review per la Rai, ristretta alle sole consulenze esterne rispetto alla formulazione originaria. E poi 20 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2029 per ridurre la vulnerabilita’ sismica dell’edilizia privata nell’area dei Campi Flegrei.

Altro fonte di polemica il divieto per ministri e parlamentari di svolgere incarichi retribuiti affidati da Stati e societa’ extra Ue. Per chi lo ignorasse e’ prevista la restituzione delle somme percepite o una sanzione pari a quanto guadagnato. “Un emendamento proposto contro Matteo Renzi, dal vago sapore sovietico”, il commento di fonti di Italia Viva, vista l’attivita’ di conferenziere internazionale dell’ex premier. Per finanziare la modifica sull’indennita’ dei ministri non eletti serviranno 1,3 milioni di euro a partire dal 2025. Quanto basta per innescare la contesa, soprattutto nell’ambito di una manovra che richiede tagli alla spesa pubblica, visti anche i nuovi vincoli di bilancio imposti dal nuovo patto di stabilita’ con l’impegno ad avere un rapporto deficit/Pil sotto il 3% dal 2026.

“Governo e maggioranza bocciano i nostri emendamenti per alzare le pensioni minime, introdurre il salario minimo e ripristinare il Reddito di cittadinanza e poi ne presentano uno per aumentare gli stipendi di ministri, viceministri e sottosegretari. Una sola parola: vergogna!”, commenta il capogruppo del M5S alla Camera Francesco Silvestri. “Gli italiani faticano ad arrivare a fine del mese, il Governo propone di aumentare lo stipendio ai ministri. E’ una vergogna”, aggiunge Enrico Borghi di Iv.

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