Dopo il “riallineamento” delle accise sulla benzina e sul gasolio, col parere favorevole della commissione Finanze del Senato, il Governo ha deciso di procedere col “tendenziale riallineamento” delle aliquote di accisa applicata al diesel e alla benzina. E se i proventi dei rincari saranno destinati a finanziare il trasporto pubblico locale, come annunciato in particolare il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri, “la decisione arriva dopo due anni di pressioni da parte della Commissione europea, che ha esortato l’Italia a ridurre le agevolazioni sui prodotti nocivi per l’ambiente”. E quindi, “l’alibi del riallineamento delle accise si tradurrà in un rincaro di 1-2 centesimi per litro di gasolio, gravando ulteriormente sulle tasche degli automobilisti e sul settore dell’autotrasporto”. Lo segnala con disappunto Confesercenti da Modena, tramite la sua categoria di benzinai Faib. Attualmente, ricorda Franco Giberti, presidente provinciale Faib, “le
accise ammontano a 0,728 euro per ogni litro di benzina e 0,617 euro per litro di gasolio. Con questo incremento, i costi per gli automobilisti con auto a gasolio supereranno i 240 milioni”. Conclude allora Giberti: “Stiamo assistendo all’ennesimo caso in cui il Governo afferma di non voler aumentare le tasse, mentre in realtà introduce un rincaro delle accise sul gasolio, colpendo duramente sia i cittadini che le imprese”.
