Categorie: Cronaca

Anche i medici della sanità privata da 20 anni senza rinnovo del contratto

“Quando i critici di questa manovra di bilancio osservano, all’unisono, che l’unica a uscire trionfante è la sanità privata, mancano di aggiungere un altro elemento a tale diagnosi: la sanità privata delle parti datoriali e non quella dei lavoratori. Questi ultimi, purtroppo, sono costretti a subire la mortificazione di un mancato rinnovo contrattuale, su cui l’azione di protesta della CIMOP è costante”. Così il segretario nazionale della Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata (CIMOP), Carmela De Rango, interviene sulla mobilitazione annunciata dal comparto per protestare contro la manovra.

De Rango osserva che “non sarebbe corretto far passare, nell’immaginario collettivo, il messaggio che sanità privata è sinonimo di disuguaglianze. Più corretto spiegare a lavoratori, politica e cittadini tutti che l’impostazione data da certo management e dalla politica sta impedendo il rinnovo di contratti scaduti quasi 20 anni fa a professionisti che svolgono le stesse mansioni dei colleghi impegnati nel pubblico. Su questo quadro, già complesso per via della resistenza delle parti datoriali, Aiop in particolare il cui ccnl è dato 2005, impatta una manovra che avrebbe. potuto rappresentare una boccata d’ossigeno e che invece toglie risorse ad un settore in enorme difficoltà”.

“Voglio anche ricordare- evidenzia il segretario nazionale Cimop- che tariffe e Drg- sistema di classificazione delle prestazioni e finanziamento- sono bloccati da oltre 10 anni in un contesto di costi di gestione aumentati di oltre il 50% e su questo aspetto solo il il governo può intervenire anche in considerazione che i ccnl del pubblico sono finanziati con risorse aggiuntive, mentre nel privato le risorse per i rinnovi contrattuali devono essere ricavate sempre da drg e tariffe fermi da oltre 10 anni Cimop per questo ha chiesto un incontro al ministero della Salute e alla Conferenza delle regioni per meglio rappresentare la situazione ed è in attesa di convocazione e risposta”.

“Lo  sciopero nazionale del prossimo 20 novembre di 24 ore di medici, infermieri e professionisti sanitari, proclamato dai sindacati Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, di cui Cimop fa parte, e Nursing Up, vuole dare un segnale in questa direzione, dando voce ai lavoratori e ai loro diritti negati- conclude Carmela De Rango – intende far valere un solido principio, in un mondo dove troppo spesso si scambiano i medici per numeri e non per persone: la dignità di una professione che durante la pandemia ha pagato. il prezzo più alto anche negli ospedali privati, non può essere calpestata in questo modo Si va quindi verso una mobilitazione totale”.

Redazione

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