Gli esiti delle indagini che hanno portato agli arresti dei vertici dell’Asm di Pavia, secondo i magistrati consentirebbero di “dimostrare con certezza come nella Provincia” pavese “proliferi un sistema circolare in cui le aziende municipalizzate o gli stessi enti locali subiscono deprivazioni delle proprie risorse a vantaggio di individui attivi nel campo della politica, che utilizzano tali fondi per scopi personali tra cui lo stesso rifinanziamento delle proprie campagne elettorali, così da mantenere le funzioni già occupate e di ribadire lo schema”. Lo sostiene la Procura di Pavia in un passaggio della richiesta di misura cautelare che è stata riportata dal gip Pasquale Villani nel provvedimento con cui ha disposto i domiciliari per il presidente e il direttore generale dell’Asm di Pavia, del titolare di Civiling Lab, del responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di San Genesio e Rup di uno degli appalti ritenuti irregolari. I pm pavesi, titolari dell’inchiesta su irregolarità in alcuni appalti e nell’uso di fondi del Pnrr, nel parlare di un “sistema circolare” evidenziano “un diretto coinvolgimento” di Asm – “strumento asservito alle necessità della politica” – e anche dei suoi “funzionari apicali” nella campagna elettorale di una candidata non eletta alle ultime regionali per Fratelli d’Italia. Cosa che “rendeva ancora più verosimile l’ipotesi investigativa”, condivisa dal giudice Villani, “per la quale le risorse” della municipalizzata “sarebbero stabilmente destinate a subire drenaggi per fini estranei al pubblico interesse”.
Nell’ordinanza, in particolare nei punti in cui si cita la richiesta di arresto alla quale il gip ha aderito, si afferma come Asm sarebbe “uno strumento completamente sottratto al proprio fine ultimo ed asservito alle necessità della politica”. Ed ad “emblema di tale asservimento” si citano incontri del 13 marzo e 4 aprile scorsi. L’operazione ha portato la Gdf a effettuare una serie di perquisizioni e di acquisizioni nell’abito dell’inchiesta in cui sono stati contestati a vario titolo i reati di peculato, turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture, nella quale, tra gli indagati, risulta esserci anche il sindaco di San Genesio.