“Ho rassegnato con animo leggero le mie dimissioni da ‘consigliere per la comunicazione istituzionale del ministro per la Pubblica amministrazione’, per il venir meno delle condizioni per esercitare proficuamente le mansioni connesse a questo incarico fiduciario”. Lo comunica Renato Farina, che spiega: “Sono onorato e considero un grande privilegio aver potuto collaborare, in mesi di impegno entusiasta, con il ministro Brunetta. La mia gratitudine per lui non finirà mai. Nel momento però in cui la mia presenza diventa motivo di attacchi gratuiti allo scopo di indebolirne l’azione riformatrice, il miglior aiuto che posso dargli è ritirarmi. Il mio, tengo a dirlo, non è affatto un riconoscimento alle ragioni dei cultori del ‘fine processo mai’ che da quindici anni mi inseguono per negarmi il diritto ad ogni espressione pubblica, dopo che ho pagato quanto i giudici hanno stabilito. La mia è una decisione dettata dalla volontà di non danneggiare chi ha avuto ed ha tuttora fiducia e stima non solo nelle mie qualità professionali quanto soprattutto nella mia persona. Ringrazio, inoltre, il direttore Alessandro Sallusti per la sua squisita solidarietà”.
Nella giornata a innescare la vicenda era stata una interrogazione dei 5Stelle.
“A quanto si apprende Renato Brunetta avrebbe chiamato con se al ministero Renato Farina (il cosiddetto ‘Agente Betulla’). Una scelta che desta non poca preoccupazione visto il passato a tinte a dir poco fosche di Farina. Presenteremo un’interrogazione al ministro Brunetta in merito per sapere se intende confermare la nomina al Ministero della pubblica amministrazione, in quale ruolo e con quale compenso”. Lo avevano annunciato, in una nota congiunta, i senatori del MoVimento 5 Stelle Simona Nocerino e Danilo Toninelli.