La Banca centrale europea (Bce) alzera’ il tasso di interesse di 25 punti base, e non piu’ di 50, alla prossima riunione, prevista per domani. E’ quanto sostengono gli analisti del portale “Bloomberg”. La riduzione della stima relativa al prossimo rialzo e’ legata ai timori per lo stato di salute del settore finanziario, dopo la volatilita’ seguita al crollo delle quotazioni di Credit Suisse.
Dopo che il maggior azionista saudita di Credit Suisse ha escluso un salvataggio della banca in difficolta’, il titolo ha perso fino al 30% e ha raggiunto il nuovo minimo storico a 1,55 franchi svizzeri. Il titoilo a fine contrattazioni ha ceduto il 24% a 1,70 franchi svizzeri. In un effetto domino, i titoli bancari europei sono crollati, trascinando i listini a picco. Bnp Paribas e’ sceso del 10,24%, Societe’ Generale del 12,08%, Banco Sabadell deel 10,49%, ING del 10,80%, Commerzbank del 9,37%, Deutsche Bank del 9,62%, Unicredit del 9,06%. Dall’inizio della settimana, quasi tutte queste banche hanno perso piu’ del 10% del loro valore di borsa e alcune piu’ del 15%.
Al termine delle contrattazioni, a Londra l’indice Ftse 100 scivola del 3,81% a 7.345,80 punti, a Francoforte il Dax perde il 3,25% a 14.737,25 punti, a Parigi il Cac40 il 3,58% a 6.885,71 punti e a madrid l’Ibex segna -4,31% a 8.764,62 punti. ALa performance peggiore e’ di Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che lascia sul terreno il 4,61% a 25.565,84 punti. I provvedimenti delle autorita’ americane e le rassicurazioni dei governi europei sulla solidita’ del sistema bancario a seguito del fallimento della Silicon Valley Bank (Svb) avevano potuto stabilizzare un po’ i mercati nella giornata di martedi’.
Ma dopo la nuova, pesante tegola Credit Suisse, i timori sulla forza del settore bancario hanno ripreso il sopravvento. Segno di una fuga degli investitori verso investimenti percepiti come piu’ sicuri, i tassi dei Titoli di Stato Usa sono precipitati. Il decennale statunitense e’ sceso al 3,42%, contro il 3,69% di ieri. Il tasso a 2 anni, in forte aumento dalla fine del 2021, e’ tornato sotto il 4%. I rendimenti obbligazionari sono diminuiti drasticamente dalla fine della scorsa settimana poiche’ gli investitori credevano che lo shock bancario avrebbe indotto i banchieri centrali a essere piu’ cauti nell’aumentare i tassi. Il calo delle vendite al dettaglio di febbraio negli Stati Uniti, segno di un indebolimento dei consumi, indica anche un rallentamento del prossimo rialzo dei tassi da parte della Fed la prossima settimana, nonche’ il calo dei prezzi all’ingrosso. Intanto, in attesa della riunione di politica monetaria di domani della Bce, secondo il Wall Street Journal, i funzionari della banca centrale hanno contattato le banche vigilate per chiedere informazioni sulla loro eventuale esposizione finanziaria nei confronti di Credit Suisse.