Riceviamo e pubblichiamo dalle ORGANIZZAZIONI ARMENE IN ITALIA- Dalla notte scorsa l’Azerbaigian sta bombardando pesantemente molti villaggi situati nel territorio sovrano della repubblica di Armenia, peraltro in parte già invaso dal maggio 2021.
Gli azeri, che utilizzano armi pesanti e droni da bombardamento di fabbricazione turca e israeliana, stanno mirando a obiettivi civili e militari. Ci sono città e paesi in fiamme.
Il Coordinamento delle organizzazioni armene in Italia denuncia con fermezza questa nuova aggressione che – è bene precisarlo – non riguarda questa volta la repubblica de facto del Nagorno Karabakh (Artsakh) ma il territorio di un Paese membro dell’Onu e del Consiglio d’Europa che è stato aggredito dal Paese confinante.
Secondo quanto riferito dal premier armeno Pashinyan in parlamento sono 49 i caduti armeni a causa di questo vergognoso attacco azero ma purtroppo il bilancio delle vittime sembra essere molto più alto.
È doveroso ribadire che non si tratta di generici “scontri” ma di un attacco premeditato, da parte di un paese dittatoriale contro un paese democratico, preceduto nei giorni scorsi dai consueti richiami di Baku alle “provocazioni armene” e dall’afflusso di uomini e mezzi lungo il confine con l’Armenia.
Ancora una volta il regime del dittatore Aliyev dimostra che conosce solo il linguaggio della violenza, delle armi e della minaccia.
Questo è il risultato di certe patenti di “affidabilità” recentemente attribuite dall’Unione europea all’Azerbaigian e al suo presidente in cambio di un po’ di gas.
L’Europa, e l’Italia, condannino fermamente questa ennesima aggressione azera!
Abbiamo chiaramente un aggressore e un aggredito per cui ci aspettiamo che i Paesi europei assistano con tutte le forme possibili l’Armenia e il suo popolo.
COORDINAMENTO ORGANIZZAZIONI ARMENE IN ITALIA
Photo by Levon Vardanyan