Le grandi aziende digitali sono le vere vincitrici della crisi e la Commissione europea sara’ pronta per presentare a meta’ giugno la sua proposta di tassa digitale. Lo ha detto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, in aula a Bruxelles sulla residenza fiscale delle imprese digitali e un’eventuale tassa digitale europea. “Siamo in una crisi che pone delle priorita’ ancora piu’ elevate e forti sulla tassazione minima globale e sulla tassazione digitale globale. C’e’ bisogno di piu’ introito per la ripresa e tutti devono fare la propria parte. E questo e’ ancor piu’ determinante per le grandi aziende digitali che potremmo definire le vere vincitrici di questa crisi perche’ hanno fatto profitti enormi, hanno aumentato la loro quota di mercato, e questo quando” gli altri “hanno fatto sforzi per sopravvivere”, ha dichiarato Gentiloni.
Per questo, “intensificheremo i nostri sforzi per raggiungere un accordo globale sia sulla nuova distribuzione dei diritti di imposizione fiscale che sulla tassazione minima da raggiungere entro meta’ del 2021”, ha sottolineato il commissario europeo spiegando che l’Ue accoglie “con favore” la decisione degli Usa di “ritirare la loro proposta di porto sicuro” per le imprese.
Inoltre, il commissario ha detto che dagli Stati Uniti sono arrivate proposte per “catturare le piu’ grandi e profittevoli multinazionali a livello globale”, ma che questo non dovrebbe impedire all’Ue “di introdurre un’imposta digitale con lo scopo di restaurare la parita’ di condizioni e finanziare la ripresa economica” europea. “Certo, la soluzione globale e’ quella migliore per risolvere questa sfida”, ha ribadito. “I servizi della Commissione stanno discutendo una proposta per una tassa digitale per le nostre risorse dell’Unione europea”, ha continuato. “Siamo pronti a presentare la proposta per la meta’ del 2021 e renderla operativa dal 2023. Ma trovare una soluzione globale resta una priorita’ essenziale per la Commissione e lavoreremo per progettare qualcosa che non interferisca con il processo dell’Ocse”, ha concluso.
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