“A me non sembra, ormai è già tutto definito: è chiaro che vincerà Sala. È vero che i sondaggi sono una cosa e le urne un’altra, ma diciamo che servono come un termometro per farti capire che aria tira”. Così Vittorio Feltri, capolista Fdi a Milano, al Fatto Quotidiano. Che idea si è fatto di Bernardo, il candidato sindaco della destra a Milano? “Lo conosco da molti anni ed è un bravissimo medico, ma ho l’impressione che come politico non sia all’altezza”. E su Matteo Salvini osserva: “Salvini è in difficoltà perché è in stato confusionale. È suonato sia dal suo partito che dai governi: da quello coi 5 Stelle uscì senza mai spiegarci davvero il perché, poi ha perso un po’ di voti ed è rientrato al potere non solo di nuovo col Movimento, ma anche con gli storici avversari del Pd. Sul Green pass non si è capito cosa volesse. E poi continua a rompere le scatole su Quota 100, su cui invece secondo me aveva ragione la Fornero”. Esiste ancora una coalizione? “È una coalizione del cazzo, è difficile impastarli. In ogni caso, se andassero alle Politiche uniti e la Meloni prendesse più voti, credo che la sinistra si scatenerebbe con l’argomento dell’antifascismo, anche se lei di fascista non ha niente. E questo sarebbe un ostacolo decisivo alla sua corsa a Palazzo Chigi”.
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