Nel mese di maggio 2022, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivita’ (Nic), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,8 per cento su base mensile e del 6,8 per cento su base annua (da +6,0 per cento del mese precedente); la stima preliminare era +6,9 per cento. Lo riferisce un report dell’Istat sui prezzi al consumo a maggio 2022. Dopo il rallentamento di aprile – sottolinea Istat – l’inflazione torna ad accelerare salendo a un livello che non si registrava da novembre 1990.
“Siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sull’economia e sulle condizioni economiche delle famiglie”. Lo afferma il Codacons, commentando con preoccupazione il nuovo rialzo dell’Inflazione registrato a maggio. “Le nostre peggiori previsioni trovano purtroppo conferma nei dati Istat – spiega il presidente Carlo Rienzi – L’Inflazione al 6,8%, considerata la totalità dei consumi di una famiglia, si traduce in una stangata da +2.089 euro annui per la famiglia “tipo”, e addirittura +2.713 euro annui per un nucleo con due figli”. Una Inflazione che non è omogenea sul territorio, e che penalizza in particolare alcune aree del paese – analizza il Codacons – Basti pensare al picco del Trentino Alto Adige, che a maggio registra un tasso del +9%, con una maggiore spesa che su base annua raggiunge quota +3.231 a nucleo residente. “I prezzi al dettaglio, tuttavia, sono destinati a salire ancora nelle prossime settimane, come conseguenza dell’escalation dei carburanti che registrano nuovi record alla pompa – spiega Rienzi – Sulla crescita di benzina e gasolio pesano evidenti speculazioni e per tale motivo, di fronte all’immobilismo del Governo, abbiamo deciso di presentare un nuovo esposto ad Antitrust e 104 Procure della Repubblica di tutta Italia affinché indaghino sui rincari ingiustificati di benzina e gasolio”.