di Carlotta Bevilacqua – Dura presa di posizione dell’ex premier Matteo Renzi in merito al dibattito in Senato l’altro giorno. I dazi minacciati dal presidente statunitense Donald Trump per Renzi “sono dazi amari, che danneggiano le imprese”.
Renzi, come riporta Agenzia Nova, è stato intervistato da RTL 102.5. “Come fa Salvini a dire che sono un’opportunità? Se non mettiamo i contro-dazi, Trump non si fermerà mai”, ha aggiunto il leader di IV.
Quello è successo in Senato “è molto grave. Ho chiesto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni risposte su IA, bollette, sulla situazione geopolitica internazionale, sull’immigrazione e sullo spionaggio. La premier ha detto di non voler rispondere per non fare pubblicità al mio libro e quando io ho replicato lei se n’è andata. Questo è grave perché lei non ha risposto su questioni decisive per il Paese”. “È scappata”, ha aggiunto Renzi sottolineando che “quando le opposizioni ti fanno le domande, devi rispondere”.
Sulla questione del riarmo europeo Renzi pensa “che ci sia una divisione sia nella destra che nella sinistra. Il riarmo è un’espressione idiota, perché non si spiega cosa sta succedendo”. Per il senatore “le spese per la difesa è evidente che vanno aumentate, e questo lo diciamo da anni”.
“Quando ero premier dicevo che per ogni euro speso ci vuole un euro investito in cultura. Io la penso come Mario Draghi o come Alcide de Gasperi, ci vuole una difesa europea, ma i soldi vanno spesi meglio”, ha proseguito Renzi ricordando come gli investimenti statunitensi nella difesa abbiano poi portato alla creazione di Internet.
Sull’Ucraina, rivela, sono “preoccupato perché la situazione internazionale è grave. Spero che la telefonata tra Trump e Putin faccia fare passi avanti, ma non credo che sia stata la telefonata di pace universale”.
“Io penso che ci voglia grande prudenza. Dobbiamo prepararci a turbolenze anche sui mercati finanziari”, ha aggiunto il senatore. “L’unico modo per risolverla è un’iniziativa diplomatica, e su questo l’Europa ha dormito. Per questo i colloqui di pace si fanno a Gedda e non a Bruxelles ”, ha concluso Renzi.
