L’Unione europea è pronta ad agire contro l’Ungheria, se non farà marcia indietro sulla legge contro le persone Lgbtiaq+. Ad avvertire Budapest è la vice presidente della Commissione, Vera Jourova, ribadendo la preoccupazione per la legge “vergognosa” e “discriminatoria”, che vieta di presentare ai minori contenuti che mostrino persone Lgbtiaq+, temi sull’identità sessuale e di genere, a partire dai programmi tv fino ad arrivare alla scuola. “Abbiamo inviato una lettera alle autorità dell’Ungheria, riteniamo che la legge discrimini le persone in base al loro orientamento sessuale e violi la libertà d’espressione”, ha affermato Jourova. Aggiungendo: “Se le risposte non saranno soddisfacenti non esiteremo ad eseguire il resto della procedura, che potrebbe portare alla Corte di giustizia Ue e a sanzioni finanziarie”. Sarebbe “preferibile” il ritiro del testo, ha sottolineato. Ore dopo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è tornata sul tema. Al Generation Equality Forum ha annunciato che, entro l’anno, l’esecutivo presenterà una legislazione contro la violenza sulle donne e i crimini d’odio per omostransfobia. “Il ritmo del progresso è troppo lento”, ha detto a proposito della Convenzione d’Istanbul contro le violenze sulle donne, ancora non ratificata da vari Paesi (tra cui l’Ungheria), spiegando che proporrà di aggiungere tutti i reati d’odio “all’elenco dei crimini nei trattati Ue”, includendo quelli “contro le persone Lgbtiaq+, perché la libertà dalla paura è il più fondamentale dei diritti e deve essere garantito per tutti, qualunque sia il loro genere, chiunque amino”.La legge ungherese, voluta dal governo nazionalista conservatore di Viktor Orban, è una nuova stretta nei confronti dei diritti umani delle persone Lgbtiaq+. Un nuovo passo nella linea assunta tempo fa da Budapest e altri Paesi dell’est europeo, che le organizzazioni prevedono comporterà ulteriore discriminazione, e di conseguenza violenza. Il tema è stato protagonista anche al vertice Ue la settimana scorsa, in un dibattito descritto come “sentito”. Tra i commenti quello del premier Mark Rutte, non nuovo a scontri con Orban: “Per me l’Ungheria non ha più posto nell’Ue”. O del presidente francese Emmanuel Macron, per cui bisogna combattere la battaglia “culturale” e “civilizzatrice” contro le idee illiberali che minacciano i valori europei. In una lettera diretta ai cittadini ungheresi, i leader hanno scritto che i Paesi dell’Ue sono “società diversificate e tolleranti, impegnate nello sviluppo senza ostacoli della personalità di ciascun cittadino, compresi orientamento sessuale e identità di genere”.Solo Polonia e Slovenia avrebbero offerto qualche appoggio all’Ungheria al vertice. Budapest intanto tira dritto, sostenendo che la legge non sia omotransfobica, ma pensata per tutelare i minori. Von der Leyen ha sottolineato: “L’esito è aperto, dipende da come l’Ungheria reagirà”. Nel frattempo è intervenuta anche l’Onu, tramite l’esperto di discriminazione sulla base di orientamento sessuale e identità di genere, Victor Madrigal-Borloz, che ha avvertito delle ulteriori discriminazioni cui la misura apre: “La legge negherà alle persone trans” e Lgbtqia+ “il diritto di riconoscimento legale e autodeterminazione”.
Il presidente Usa, Donald Trump ha riferito ai reporter alla Casa Bianca che ritiene di…
"La commissione giuridica del Parlamento europeo boccia il metodo antidemocratico utilizzato da Ursula Von der…
Luci e ombre per Assoutenti sul decreto bollette approvato oggi in via definitiva dal Senato.…
“Appena qualche giorno fa il ministro Adolfo Urso ha incontrato il sindaco di Catania Enrico…
Dietro agli episodi di sabotaggio del trasporto aereo di merci attraverso l'utilizzo di pacchi incendiari…
Le guerre tariffarie e commerciali minano "i diritti e gli interessi legittimi di tutti i…
Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi.
Leggi tutto