Una domandina sulla terra dei fuochi tra Roma e Fiumicino. Scoperta solo grazie a segnalazioni piloti. 100 autotreni per sgomberare area “invisibile” occupata da 10 anni. Salvati 40 cani, cavalli e colonia felina

7 Gennaio 2024
Lettura 2 min

di Stefania Piazzo – Tra le tante notizie, diciamo così, bizzarre di questo periodo, tra le ferragnate mediatiche e le pistole onorevoli, a dire il vero il fatto che più mi ha colpita è stata la scoperta di una mega discarica abusiva con annessa fogna a cielo aperto e “allevamento” di cani di razza… Il tutto gestito da anni senza che nessuno se ne fosse accorto. Si bruciava a cielo aperto un popò di roba.

La discarica, ora per fortuna e finalmente sotto sequestro, lavorava indisturbata gestendo un via vai notevole di rifiuti speciali, chimici, sanitari, vernici, ferro, elettrodomestici, porte, mobili, arredi e spazzatura. Nessuno se ne era accorto. Nessuno. Tranne i piloti che avevano segnalato, avvicinandosi allo scalo di Fiumicino in una pista impiegata in caso di maltempo, fuochi e fumi anomali.

Le indagini partite nel marzo scorso hanno portato al blitz. I media circostanziano bene che tutto si consumava nel terreno di circa 18 ettari sulla via Portuense nel quadrante sud ovest della Capitale, al confine con il Comune di Fiumicino. Per rimuovere i rifiuti di questa piccola ‘Terra dei Fuochi’, l’Ama stima ci vorranno almeno cento autotreni. 

Sul fronte giudiziario la situazione è questa. Il gip presso il Tribunale di Roma, “dopo una indagine condotta dalla Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, coordinata dalla Procura, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per un insospettabile 52enne, dipendente della Regione Lazio. Undici gli indagati tra cui il compagno della donna, i figli ed alcuni imprenditori”. 

L’elenco dei reati contestati sono una lista della spesa: inquinamento ambientale, incendio doloso, calunnia, furto di energia elettrica ed acqua, abbandono e malgoverno di animali. 

Purtroppo tra i cumuli dei rifiuti ed una fognatura a cielo aperto vivevano, in pessime condizioni sanitarie, circa 40 cani di varie razze, una folta colonia felina e tre cavalli, tutti posti sotto sequestro. Ad indagare sono stati gli uomini della Sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, con la collaborazione del Nucleo Tutela ambientale del XI Gruppo Marconi della Polizia Roma Capitale. Il blitz finale è stato condotto anche con l’ausilio delle guardie ecozoofile Norsaa. 

Ora emerge che da ben 10 anni, (10!) dal 2014 la donna, “millantando parentele con il clan Spada di Ostia e con altri nomi della criminalità organizzata romana, ha occupato abusivamente il terreno, mettendolo a disposizione di alcune ditte di traslochi, di ristrutturazione edilizie e di facchinaggio per occultare tonnellate di rifiuti”. 

Dall’indagine emergerebbe che le imprese non “avrebbero pagato il costo per il regolare smaltimento e sarebbero così riuscite a monopolizzare il mercato, offrendo ai clienti un prezzo competitivo”. L’arrestata, oltretutto, pubblicizzava sul suo profilo Facebook le imprese incriminate. “E’ una discarica che si trova al nostro confine, sul territorio di Roma – afferma il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini – Il nostro territorio è ben controllato e quello che avviene al confine del nostro Comune ci preoccupa e sono convinto che l’Autorità giudiziaria farà, come ha già fatto, le attività necessarie per stroncare questi abusi e delitti contro l’ambiente, le persone e gli animali”.

Sì, ringraziando il cielo. I piloti e niente più. Qualche domandina su chi poteva vedere, chi ha visto e ha taciuto, magari, ce la si può anche fare. Perché nessuno vede? Siamo diventati davvero così indifferenti a quello che ci circonda? Non ci poniamo delle domande quando qualcosa di anomalo fa capolino? Una colonna di fumi non è stata vista mai da nessuno? Non c’erano strade che arrivavano ai cancelli della struttura? Dieci anni di occupazione abusiva sono riusciti a passare così indisturbati davanti agli occhi di tutti? Evidentemente.

credit foto Guardie eco zoofile Norsaa

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