I leader dei Ventisette, riuniti a Bruxelles ieri e oggi, sono d’accordo sul fatto che l’Unione europea deve essere pienamente in grado di difendersi da un attacco russo entro il 2030. Lo ha indicato il primo ministro polacco, Donald Tusk. Nelle ultime settimane, gli europei hanno deciso di aumentare significativamente la spesa per la difesa dopo che gli Stati Uniti hanno segnalato che non avrebbero più garantito la loro sicurezza.
Tuttavia, non tutti i Paesi del Vecchio Continente sono ugualmente impegnati ad aumentare la spesa per la difesa, in particolare quelli geograficamente più lontani dalla Russia. A seguito del vertice dei leader dell’Ue sul piano di difesa comune, Donald Tusk ha affermato che i Paesi che attualmente spendono meno degli altri per la difesa sono riluttanti ad accettare il piano quinquennale proposto dalla Commissione europea. “Dietro le quinte, questo ha suscitato alcune emozioni. Soprattutto nei Paesi che spendono poco per la difesa. Diversi grandi Paesi spendono ancora poco. E non vogliono spendere di più. Per il momento”, ha detto il premier polacco in una conferenza stampa.
La Spagna, membro della Nato, ha stanziato l’1,28 per cento del Pil per la difesa nel 2024 e l’Italia l’1,49 per cento, ben al di sotto dell’obiettivo del 2 per cento del Pil fissato dalla Nato, a dispetto di tre anni di aumento della spesa per la difesa.