di Sergio Bianchini – Negli anni ‘70 si comincia a produrre una progressiva omogeneizzazione dei territori ecclesiastici fino ad allora estremamente diversificati. Un esempio emblematico è la vicenda di Padre Pio.
Padre Pio nativo di Pietrelcina in provincia di Benevento fu frate francescano e già intorno ai 30 anni circondato, nel sud Italia, di grande stima e considerazione. La comparsa delle stimmate sulle mani alimentò la sua fama miracolosa. Nel meridione ma non nel centro nord.
I vertici ecclesiastici, come sempre difronte all’emergere di fenomeni “miracolistici”, furono reticenti e perfino punitivi nei confronti di Padre Pio al punto di vietargli le visite, la messa pubblica e le confessioni.
Numerose visite mediche furono effettuate su Pio anche per conto dei vertici ecclesiastici. Queste visite, al contrario della sua crescente venerazione, confutavano regolarmente la natura soprannaturale delle stimmate, ma Pio restava un grande consolatore e guaritore per centinaia di migliaia di persone.
Negli anni ’20 del secolo scorso (Pio aveva allora 33 anni) Padre Gemelli, medico e fondatore dell’Università Cattolica di Milano inviato dal Sant’Uffizio volle incontrarlo per esaminare sia le stimmate che la personalità. La diagnosi fu catastrofica con una sintesi sprezzante: “«È un bluff… Padre Pio ha tutte le caratteristiche somatiche dell’isterico e dello psicopatico… Quindi, le ferite che ha sul corpo… Fasulle… Frutto di un’azione patologica morbosa… Un ammalato si procura le lesioni da sé… Si tratta di piaghe, con carattere distruttivo dei tessuti… tipico della patologia isterica».
La diffidenza dei vertici continuò, pur con alti e bassi, anche sotto Giovanni XXIII che tenne costantemente sotto esame la vicenda di Padre Pio ed il susseguirsi delle voci favorevoli e ostili avviando la visita ispettiva di Mons. Carlo Maccari.
Questi redasse una relazione finale pesantissima a cui tenne fede fino alla morte e diceva: «C’erano tre pie donne che comandavano padre Pio al punto da renderlo schiavo. Erano loro che smistavano i confessandi. Padre Pio parlava a voce alta e non abbassava la tendina del confessionale, loro sentivano tutto, sapevano chi era assolto e chi no, andavano a dirlo in giro. Addio segreto confessionale. Non dovevo prendere misure? Ma lui non capiva. Era troppo legato a quelle donne, questa è stata la sua debolezza. “Sono anime buone”, mi diceva, “fanno del bene, perché dovrei allontanarle?”. E io: “Ma almeno le confessi più di rado”. Queste anime buone si facevano largo a ombrellate per entrare in chiesa, dicevano che era loro diritto. Erano anche armate di spilloni e cacciavano dall’altare quei fedeli che alla messa dell’alba riuscivano a scavalcarle quando i frati spalancavano il portone e la folla irrompeva come un fiume in piena. C’era la convinzione, tra quei fanatici, che chi guardava da vicino padre Pio avrebbe avuti rimessi i propri peccati. E poi il traffico delle reliquie, tutte quelle pezzuole intrise di sangue di gallina… Ditemi un po’ se la Chiesa non deve arginare questi fenomeni».
Sotto papa Paolo VI le cose migliorarono per padre Pio a cui il papa manifestò stima. Ancora vescovo aveva letto e approvato lo statuto della congregazione del Terz’Ordine francescano, di cui il Frate era direttore. Dopo la visita apostolica di mons. Maccari, quando si diffonde nuovamente la voce di un imminente trasferimento del Cappuccino stigmatizzato da San Giovanni Rotondo in un luogo isolato, il card. Montini commenta: «Se Padre Pio lascia San Giovanni Rotondo, sono disposto a prenderlo a Milano e sono certo che una sua Messa vale una missione».
Padre Pio, morì nel 1968 ad 81 anni sempre avvolto da giudizi estremamente controversi. Era e rimase fino alla fine veneratissimo al sud. Ma Ia sequela dei papi coinvolti nella sua vicenda, tutti nordici fino al 1978, non cambiò totalmente il giudizio su di lui.
Solo sotto il primo papa straniero, Giovanni Paolo II eletto nel 1978, Padre Pio venne proclamato venerabile Il 21 gennaio 1990 e poi beato il 2 maggio 1999. Infine proclamato santo come San Pio da Pietrelcina il 16 giugno 2002 sempre da Giovanni Paolo II. Oggi una sua piccola statua compare anche davanti alla porta della mia nordica vicina di casa. La rivendicazione della santità meridionale potè avvenire solo per linee “esterne” sotto il manto straniero e non per concordia interna alla chiesa nazionale.
Oltre alla storia personale di Padre Pio imponente è la vicenda, sempre rimossa, della Casa Sollievo della Sofferenza l’ospedale di San Giovanni Rotondo (Foggia)costruito da Padre Pio a partire dal 1940 e lasciato in eredità, alla sua morte, alla Santa Sede.
Oggi l’Ospedale di San Pio da Pietrelcina dispone di circa 900 posti letto suddivisi tra 30 reparti di degenza medici e chirurgici, 50 specialità cliniche con circa 4300 prestazioni diagnostiche e terapeutiche. Ogni anno si registrano 57 000 ricoveri e oltre 1,3 milioni di prestazioni ambulatoriali.
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