di Cassandra – Dopo la memorabile marmellata di geografia e storia del ministro della Cultura, Sangiuliano, che ha mescolato le avventure di Cristoforo Colombo con gli studi del non ancora nato Galileo Galilei, le prodezze della politica, meglio, della cultura politica, si spostano ora anche a sinistra, segno che come diceva il filosofo Bauman, tutto circola più velocemente, il mondo è liquido. Ma anche evaporato.
Il leader dei 5Stelle, Giuseppe Conte, in un intervento a Bologna parlando di fascismo e antifascismo l’altro giorno, con la debita premessa di “facciamoli studiare la storia”, ha affermato, con riferimento a Giacomo Matteotti: “Sapete che è stato ucciso qui a Bologna nel 2026”, pronunciandolo dal palco dell’Anpi a Bologna lo scorso 1 Luglio. Fa niente se poi il poveretto fu assassinato a Roma nel 1924.
Gramellini stamane sul Corriere della Sera aggiunge: “Conte rimediò da presidente del Consiglio, inaugurando con un discorso scritto (!) la Fiera del Levante a Bari: «Con l’8 Settembre inizia un periodo di ricostruzione». Confuse l’armistizio (e l’inizio della guerra civile) con la Liberazione, l’8 settembre del 1943 con il 25 aprile del 1945. O del 2026″.
Uno vale uno. Avanti il prossimo.
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