La manovra di Bilancio “la si chiuda in fretta, confidiamo che le cose rimangono come le abbiamo lette ieri con un’Ires dal 24 al 20%, seppur con dei distinguo, e poi si definisce un piano triennale per l’ industria italiana. Questa è l’urgenza”. Lo afferma il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in una intervista al Corriere della Sera.
Un piano triennale “prima di tutto per individuare i settori su cui puntare con nuovi investimenti e quelli che invece devono essere accompagnati a una riconversione. Tre anni – dice – per recuperare competitività sulla logistica, sul costo dell’energia”.
Nel frattempo la produzione industriale italiana continua a cadere. “Non siamo di fronte a una crisi congiunturale qualunque, in ballo c’è la sopravvivenza di interi comparti. Non solo l’auto. La chiave è mettere gli investimenti pubblici e privati al centro. È chiaro – prosegue il numero uno di Confindustria – che con un debito pubblico di 3.000 miliardi e tassi che scendono lentamente noi come l’Italia possiamo fare ben poco Serve un Next generation Eu per rilanciare l’industria”.
“Dal 7 gennaio saremo più tempo a Bruxelles che a Roma. Abbiamo buoni segnali di apertura e di dialogo. Ora servono i fatti. Se i fatti non arrivassero siamo pronti anche ad azioni simboliche. Anche ad andare davanti al parlamento europeo con tutti i nostri imprenditori – avverte – se necessario. Non solo italiani. Da mesi stiamo costruendo un’azione coordinata con le confindustrie di Francia, Germania, Spagna, Portogallo ed è necessario che siano con noi anche Polonia e Repubblica ceca che presto incontreremo”.