Allarme rosso sul rincaro delle materie prime industriali, i cui costi sono andati alle stelle. Anche le imprese artigiane venete, secondo la locale Confartiganto, ne stanno subendo le durissime conseguenze che mettono a rischio la competitivita’ e la definitiva ripartenza in questa fase ancora complessa di convivenza con la pandemia. “Sulle speranze di ripresa economica delle piccole imprese – segnala il Presidente di Confartigianato Imprese Veneto Roberto Boschetto – incombe il continuo rialzo dei prezzi delle materie prime ai massimi degli ultimi 20 anni. Il nostro ufficio studi ha rilevato che ad aprile 2021 gli aumenti dei prezzi delle commodities non energetiche sono stati del +33,4% rispetto ad un anno prima, con un’accelerazione dei rincari che a marzo di quest’anno si attestavano al +24% rispetto allo stesso mese del 2020. Un’impennata che puo’ provocare un effetto dirompente sui costi sopportati dalle piccole imprese manifatturiere italiane per l’acquisto di beni necessari alla produzione: tradotto in denaro, stimiamo un impatto potenziale di 2 miliardi di euro in piu’ in un anno a carico di 64mila Pmi regionali (50.073 quelle artigiane) che operano nei piu’ colpiti, aziende che occupano 230mila500 addetti (142.500 quelli dell’artigianato)”.