“Ci chiediamo perché lo stesso impulso che il governo sta suonando per velocizzare la realizzazione del ponte sullo stretto non venga riversato anche su altrettanti filoni strategici e opere della Calabria”. Il segretario generale Fillea Cgil Calabria Simone Celebre interviene così sull’accelerazione da Roma dell’iter per la realizzazione del collegamento tra Villa San Giovanni e Messina. “Non abbiamo alcun tipo di pregiudizio sul ponte . Ci sono infrastrutture di grande rilievo strategico già programmate (ferroviarie, stradali, autostradali e sistemi urbani) e grandi opere commissariate che non possono continuare a passare in secondo piano. Si tratta di opere per le quali servono uno slancio politico che fino ad ora non abbiamo visto. Ci sono cantieri mai terminati e altri che attendono da tempo di partire, strade colabrodo, viadotti che cadono e lasciano aree interne isolate e treni vetusti. Ciò che per altre regioni è ordinario, per la Calabria sembra dovere per forza essere una chimera”. “Pensare al ponte sullo stretto senza adoperarsi per mettere mano alla linea ferroviaria da Roma in giù, in alcuni tratti non elettrificata, o ad un binario, ad un’Alta Velocità traballante e ad aree quasi isolate, ci sembra poco sensato”, chiarisce ancora Celebre.

Ultime notizie su Economia

Il sistema italiano delle bollette primo nemico nella concorrenza in Europa
“Esprimiamo forte preoccupazione per le ricadute sulla produzione aziendale dovuta ai rincari di gas e di elettricità. Dalla nostra ultima indagine congiunturale emerge, infatti, che il 77% delle imprese prevede un’incidenza, sulla

Così attenti alle imprese da tagliarne fuori un milione dal decreto bollette. Cna: Escluso chi si fa carico del 50% degli oneri del sistema
Il decreto sulle bollette rappresenta “un segnale di attenzione nei confronti del sistema produttivo ma oltre un milione di imprese sono escluse dalla misura. Si tratta di micro e piccole imprese che

Il tonfo delle Borse, il trumpismo infiamma il mondo
Dazi, politica estera, politica militare, un quadro di incertezze e soprattutto la spirale inflazionistica che può arrivare come uno tsunami dalle volontà di tassare le importazioni europee e mondiali ha iniziato a

Se le bollette sono il problema numero uno dei sudditi italiani. I governatori del Nord non battono cassa col residuo fiscale?
Ed ecco la cruda realtà quotidiana, spiattellata dagli ultimi numeri del comparatore di Facile.it, e commissionati dal Sole 24 Ore. Energe che negli ultimi 4 mesi i rincari sono stati almeno di

Pil- Crescita striminzita. Unimpresa: Fragilità e pochi margini di manovra
Il Pil italiano crescerà dello 0,9% nel 2025, in linea con le proiezioni diffuse dalla Banca d’Italia e leggermente superiore alla stima del Fondo Monetario Internazionale, che ha fissato la crescita al 0,7%, ma