Categorie: Economia

Il tonfo delle Borse, il trumpismo infiamma il mondo

Dazi, politica estera, politica militare, un quadro di incertezze e soprattutto la spirale inflazionistica che può arrivare come uno tsunami dalle volontà di tassare le importazioni europee e mondiali ha iniziato a rivoltare come un calzino il normale, si fa per dire, andamento delle Borse. Quella di ieri è stata una giornata nera.
Le politiche commerciali di Donald Trump, i tagli alla spesa e ai dipendenti pubblici, una nuova era che avanza e che genera incertezza ha affondato i mercati. Francoforte meno 1,6%, Londra meno 0,8%, Milano e Parigi meno 0,7% Wall Street, con il Nasdaq dato a meno 1,7% e quelli sull’S&P 500 dell’1,4%.

A Fox News, Trump parla di un “un periodo di transizione”, senza negare la strada della recessione.

“I mercati stanno diventando più preoccupati per le prospettive di crescita nel 2025”, ha affermato il capo economista di Ubs, Paul Donovan. In questo contesto riprendono quota le scommesse su un taglio dei tassi da parte delle banche centrali che si riflettono su un calo dei rendimenti dei titoli di Stato, specialmente negli Usa. Il Btp italiano cede 3 punti base al 3,927% mentre lo spread con il Bund è poco mosso a 112 punti base. Le preoccupazioni per l’economia americana colpiscono anche il dollaro, sui minimi da novembre sull’euro, con cui scambia a 1,085. E Tesla crolla del 15%, penalizzata dai dati deludenti sulle vendite in Cina.

L’euro sembra tenere, il petrolio sta sopra i 67 dollari al barile (+0,8%) mentre riprende quota anche il gas, con i future Ttf di nuovo sopra i 40 euro al megawattora (+0,9% a 40,33 euro).

Milano vede scivolare via di tutto e di più: Buzzi (-4,7%), Mps (-4%), Azimut (-2,7%), Unicredit (-2,7%) e Iveco (-2,6%) mentre tengono le utility con Hera (+3,5%) e Terna (+2,5%), Amplifon (+3,1%) che cresce in Polonia, Diasorin (+2,9%) e Stellantis (+2,5%).

A questo si aggiungono i dati sulla deflazione cinese, Londra che perde lo 0,35%, Francoforte lo 0,85%, Parigi lo 0,35% e Madrid lo 0,83%. Mentre a gennaio le esportazioni tedesche sono calate per la prima volta in tre mesi.

Oggi le Borse europee provano a ripartire ma in ordine sparso. residente americano, Donald Trump, possano avere effetti recessivi. Sulle prime battute Francoforte e Parigi salgono dello 0,2%, ma Madrid (-0,3%) e Amsterdam (-0,18%) hanno imboccato la strada del ribasso. E’ giù anche Londra (-0,15%). Milano oscilla sulla parità e ora segna +0,2%. Un’altra giornata all’insegna della più grande incertezza.

Redazione

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