di Carlotta Bevilacqua – Il settore metalmeccanico è tra quelli trainanti nell’ economia italiana, pur in una fase difficile come quella attuale.
Le trattative sul rinnovo dei contratti del settore, dopo diversi mesi di conforto, sono saltate; sui salari e sulla sicurezza le distanze sono ancora grandi.
«Dopo sei mesi di trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici e dopo otto incontri, non possiamo che registrare una rottura rispetto al confronto, è evidente che non ci siano più le condizioni per proseguire».
Lo denunciano le organizzazioni sindacali FIM- FIOM- UILM: «Le associazioni datoriali, Federmeccanica e Assistal, hanno risposto alle richieste sindacali con una propria contro-piattaforma, che non risponde minimamente a quanto rivendicato da Fim, Fiom e Uilm, in particolare su temi centrali quali il salario, l’orario di lavoro, la sicurezza e i contratti di lavoro. In una fase storica caratterizzata da una pesante crisi dei principali settori dell’industria, il contratto nazionale è uno strumento fondamentale per affrontare questo momento delicato e rivendicare anche interventi del Governo».
Fim, Fiom e Uilm «faranno responsabilmente tutto quello che sarà possibile per arrivare al rinnovo del contratto nazionale delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici, ma ad oggi, è palese che per responsabilità di Federmeccanica e Assistal non i siano le condizioni per proseguire».
Come in altri settori in cui le trattative per i rinnovi contrattuali sono in corso, il tema dei salari, di fronte ad un’inflazione media stimata del 16%, così come le garanzie di sicurezza sul lavoro nodi irrisolti.