“L’offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit su Bpm solleva molti interrogativi. Noi siamo da sempre per il pluralismo del sistema bancario, il duopolio non è certo un assetto ottimale”. Lo dice, intervistato da ‘Repubblica’, il responsabile economico del Pd, Antonio Misani, che si dice pronto “a chiamare il ministro Giorgetti in Parlamento per capire cosa vuol fare il governo, che su questa vicenda è arrivato tardi e male”. Come indica il senatore dem, “se andrà in porto l’operazione di Unicredit, la fusione fra Bpm e Mps sfumerà e la formazione del terzo polo bancario verrà soffocata nella culla. Un disegno che per altro il governo non ha mai spiegato al Parlamento, mai ci ha informato su cosa intendesse fare Noi abbiamo solo letto sui giornali di acquisizioni di quote Mps da parte di due grandi finanzieri non ostili all’esecutivo come Caltagirone e Milleri, ma senza sapere perché”. Quanto alle parole di Salvini, che ha definito Unicredit “una banca straniera”, Misiani è chiaro: “Di sicuro definire Unicredit una banca straniera è surreale, specie se detto da un vicepremier che applaudiva quando Orcel voleva comprare la Commerzbank tedesca. Ricordo che Unicredit è una banca con sede legale a Milano e ha lanciato un’Ops nei confronti di un’altra banca con sede legale a Milano, in questo caso, è ridicolo è interrogarsi sui riflessi sistemici in un Paese in cui esiste un duopolio bancario che rischia di uscire rafforzato, mentre sarebbe meglio andare nella direzione di un maggiore pluralismo”.
Quanto alla golden power di cui ha parlato Giorgetti, Misiani non si dice “tanto sicuro” che si possa applicare: “Ma evocarlo senza prima accertarsene dà l’idea dello sbandamento e dell’improvvisazione del governo. Finora il golden power è stato esercitato per salvaguardare asset strategici da acquisizioni promosse dall’estero. Mai in casi del genere. E forse un motivo ci sarà”.
La replica della Lega arriva stretto giro.
“L’operazione Unicredit un merito lo ha avuto: quello di far scoprire al Pd l’importanza della biodiversita’ bancaria”. Lo dichiara il deputato della Lega, vicepresidente della commissione Finanze e responsabile del dipartimento Economia del Partito, Alberto Bagnai. “Leggo con stupore le spudorate parole con cui il senatore Misiani vuole convincerci che il Pd sarebbe a favore del pluralismo. Io ricordo il Pd come autore di due riforme, quella delle banche popolari e quella delle Bcc, che hanno seriamente compromesso il sistema delle banche di territorio, in controtendenza rispetto a quanto stava accadendo nell’altra potenza manifatturiera europea, la Germania speriamo di poter contare sulla sincerita’ di questo ravvedimento”, aggiunge Bagnai.