“Non c’è risparmio in bolletta dopo la fine del mercato tutelato dell’energia (…). Lo dimostrano gli ultimi dati disponibili di Arera, relativi a novembre 2024: per la luce, a più di sei mesi dalla fine del tutelato (terminato a giugno 2024), le tariffe del libero sono 10 centesimi al Kwh più alte rispetto alla maggior tutela (0,25 contro 0,35 euro) e addirittura 15 centesimi più care rispetto al servizio a tutele graduali (0,20 euro) (…). Andamento analogo si registra per il gas (…) sul profilo di un cliente domestico che si trova a Milano (1.400 Smc di consumo annuo) soltanto il 4,5% delle offerte pubblicate sul Portale Offerte di Arera risulta più conveniente del mercato tutelato”, si legge oggi su La Stampa.
“Eliminare il mercato tutelato per i non vulnerabili ha ridotto la concorrenza invece di aumentarla e si sono rafforzate le posizioni dominati e anticoncorrenziali esistenti – evidenzia Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione nazionale consumatori (…) In pratica serviva e serve ancora, ad esempio, una scissione societaria, tra Enel Energia Libero mercato, Enel servizio elettrico nazionale e E-distribuzione che gestisce la rete e fa parte della holding Enel. Stesso discorso per Acea, A2A, Hera, solo per citarne alcune” prosegue l’articolo.