Il reddito di cittadinanza “e’ un argine importante contro la poverta’ assoluta che e’ aumentata con il Covid, raggiunge 3 milioni di persone e l’importo medio e’ di 550 euro. Ora sono necessarie risorse aggiuntive soprattutto per le famiglie numerose e gli immigrati”. Lo dice in un’intervista a La Stampa, Pasquale Tridico, presidente dell’Inps. Il reddito “prevede un requisito di residenza in Italia di dieci anni, mi sembra eccessivo e non esiste in nessun Paese europeo” aggiunge. Quanto alle famiglie numerose, “occorre aumentare il sussidio in base ai componenti del nucleo, oggi al massimo si arriva a 1. 330 euro – spiega -. O si cambia la scala di equivalenza, oppure si potrebbe agire sul contributo da 280 euro legato all’affitto. L’idea sarebbe di modularlo in base al numero dei familiari per raggiungere maggiore equita’”
. Donne e giovani, sono le categorie piu’ colpite dalla crisi e “io ho proposto, ad esempio, un esonero contributivo di tre anni per le donne che rientrano in azienda dopo la maternita’”. Mentre per i giovani “riscatto gratuito della laurea per valorizzarla a fini pensionistici e copertura figurativa dei contributi per incentivare lo studio e la formazione”. Per Tridico con il nuovo governo “e’ stato mantenuto un forte connubio tra la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti”. L’esecutivo “fa bene a essere prudente in questa fase. Noto una sorta di continuita’ evolutiva tra il secondo esecutivo Conte e quello di Draghi”.
Rispetto a una riforma delle pensioni “immagino una tutela per i fragili e i disoccupati nella fase post pandemica, si potrebbe prevedere per loro un’uscita anticipata dai 63 anni con il beneficio dell’Ape sociale”. Inoltre la scorsa settimana l’Inps e’ stata contattata dal Mef “per mettere a disposizione dello Stato i dati dei cittadini con disabilita’ caricandoli sulle tessere sanitarie. Lo abbiamo fatto in due giorni, dopo un’interlocuzione con il Garante della privacy”.