“Ieri le Borse europee – sull’onda dell’esenzione temporanea dei dazi reciproci su elettronica e smartphone – hanno chiuso in forte rialzo (…). Debole il dollaro (…). Trump non ha finito le sue svolte repentine. Ieri ha detto di star valutando un’esenzione temporanea del 25% di dazi per le aziende automobilistiche (…). L’esenzione sarebbe parziale e riguarderebbe sia le auto importate sia alcuni componenti, le piccole parti. Sarebbero escluse invece motori e parti più grandi, come le componenti per la trasmissione.
L’annuncio ha impresso una svolta alla curva delle azioni di Stellantis, General Motors e Ford, tutte a navigare fra più 3,5% e 5% (…). Uno studio diffuso dalla Cnbc ha smentito le proiezioni dell’Amministrazione.
Il ritorno del grosso del ciclo produttivo industriale negli Usa (reshoring) raddoppierebbe costi e prezzi dei prodotti. E l’impatto sull’occupazione sarebbe marginale poiché l’81% delle mansioni verrebbe automatizzato” si legge oggi su La Stampa.
“Ieri Xi Jinping, impegnato in un tour nel Sud-est asiatico, ha lanciato un appello contro «il bullismo unilaterale degli Usa». Ha sospeso l’export di parte delle terre rare.(…). Il leader cinese sta anche ripensando il sistema regolamentare (…) metalli che sono ad ora raffinati interamente in Cina. (…) Di negoziati bilaterali, al momento, neanche l’ombra. Sono partiti invece quelli fra Washington e l’Unione europea. Ieri il commissario Maroš Šefcovic era a Washington, ha visto Lutnick e il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer. (…) «Diamo una possibilità ai negoziati», e ha ribadito la disponibilità dell’Europa «a un accordo giusto con gli Usa». C’è un’offerta di una reciprocità zero-a-zero sui dazi sui beni industriali e l’intenzione a lavorare sulle barriere non tariffarie, come l’Iva. Non solo gli europei negoziano. Il capo del Consiglio Economico della Casa Bianca Kevin Hassett ha detto che «abbiamo avuto 15 incredibili offerte»” prosegue l’articolo.