Stagione invernale in fumo. Vacanze primaverili forse non si sa. Regna la paura e l”incertezza nelle aspettative dei cittadini. Ad oggi infatti ben sette italiani su 10 non prendono neanche in considerazione l’ipotesi di fare una vacanza, fosse anche solo di 2 giorni, da qui a fine gennaio.
Il sentiment viene reso noto da Confturismo, che in base all’indagine mensile condotta da Swg, spiega che la propensione a viaggiare (calcolata con interviste fatte a metà novembre) è scesa a 39 punti su scala 0-100 – il valore più basso mai registrato in 6 anni di rilevazioni – 31 punti in meno rispetto a novembre 2019. L’elemento alla base di tutto questo è la paura della pandemia, come dichiara il 66% degli intervistati. Un timore tanto radicato da influenzare tutti i mesi a venire, addirittura fino a luglio 2021, quando gli intervistati, probabilmente più per la lunga gittata della previsione che per altro, considerano seriamente la possibilità di fare una vacanza di almeno 7 giorni. “Uno scenario – spiega Confturismo, in occasione dell’audizione alla Commissione attività produttive della Camera sulla legge di Bilancio – dettato in parte dalle misure di restrizione alla circolazione delle persone attualmente in vigore e, in parte, dalla emotività che, se venisse confermato dai fatti, vedrebbe praticamente azzerato il business del settore per le settimane bianche, Carnevale e Pasqua “.