EUROPA ORIENTALE – Elezioni in Moldavia, la posta in gioco secondo Enrico Vigna

di Roberto Gremmo – Per avere maggiori informazioni sulle votazioni in corso in queste ore in Moldavia abbiamo sentito Enrico Vigna, esponente d’”Iniziativa Mondo Multipolare” e del “Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia” oltre che esperto di geopolitica ed autore di molti libri di successo sull’Europa Orientale.
Qual è la posta in gioco con questo voto?
“Enorme. La Moldavia è un piccolo ingranaggio nel confronto geopolitico fra Occidente e Russia, ma ha in questa fase storica una valenza eccezionale, stante la sua collocazione, perché, come ha dichiarato in un canale televisivo il noto politologo moldavo Valery Ostalep, “l’Occidente non può permettersi che la Moldavia sia, come minimo, neutrale, cioè che non si schieri dalla parte di nessuno, o peggio ancora, che si schieri da una parte diversa da quella dell’Occidente. La Moldavia ha dimostrato finora di non essere un attore indipendente e sovrano, ma ha fatto quello che le è stato ordinato da Bruxelles, Bucarest e Washington”.
Chi ha la responsabilità di questa situazione?
“Maia Sandu ed il suo gruppo di potere stanno cercando di rendere inevitabile la rottura con Mosca ma i loro azzardi rischiano di portare verso tragici scenari di guerra”.
Ma l’attuale Governo sostiene di voler solo difendere libertà e democrazia…
“In realtà, il Popolo Moldavo sta pagando un caro prezzo, perché mentre la modernizzazione dell’esercito avviene con la supervisione di Generali Nato, le tradizionali rotte commerciali vengono interrotte e la riduzione dei flussi del gas russo causano l’aumento dell’inflazione aggregata, salita al 50%”.
Quale consenso ha questa politica?
“Fino ad oggi la campagna elettorale è stata manipolata e sono state poste gravi limitazioni all’azione delle forze d’opposizione, che sono comunque ben decise a dare il benservito all’attuale classe politica e, pur avendo relazioni complesse fra di loro, vogliono politiche di pace, neutralità e dialogo con tutti”.

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