La Russia prende tempo e non esclude una telefonata “di alto livello” con gli Stati Uniti. “Assumiamo che il segretario di Stato Marco Rubio e il Consigliere per la sicurezza nazionale Mike Walz ci informeranno nei prossimi giorni attraverso diversi canali dei negoziati che si sono svolti e degli accordi presi”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dopo che ieri a Gedda, nei colloqui con gli Stati Uniti, l’Ucraina ha dato il suo assenso a una tregua di 30 giorni condizionata ad analogo assenso della Russia.
Dopo i colloqui di Gedda, è ripreso intanto il flusso degli aiuti militari Usa dalla Polonia verso l’Ucraina ai livelli precedenti allo stop ordinato da Donald Trump dopo il suo scontro con Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca. Lo ha reso noto oggi il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, parlando con i giornalisti insieme a Andriy Sybiga, il ministro degli Esteri ucraino che ha fatto tappa a Varsavia rientrando dall’Arabia Saudia. “Confermo che le forniture di armi attraverso Jasionka sono tornate ai livelli precedenti”, ha detto Sikorski riferendosi l’hub logistico vicino al confine orientale della Nato da dove passa il grosso dell’aiuto militare a Kiev, il 95% del quale entra in Ucraina attraverso la Polonia, secondo le stime di Varsavia.
Il portavoce del presidente russo Dmitrij Peskov ha invitato nel frattempo a “non correre troppo” nel rispondere alla domanda sulla reazione della Russia alla proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni. “State correndo un pò troppo. Non vogliamo farlo. Ieri, parlando con la stampa, sia Rubio che Waltz hanno detto che ci trasmettevano informazioni dettagliate sull’essenza della conversazione avvenuta a Gedda attraverso vari canali”, ha detto Peskov ai giornalisti nel corso di un punto stampa. “Per prima cosa dobbiamo ottenere queste informazioni. In questi giorni – ha aggiunto – abbiamo pianificato anche dei contatti con gli americani, durante i quali contiamo di ricevere informazioni complete”.