Il governo ungherese guidato da Orban aveva invitato Netanyahu a novembre, dopo che la Cpi con sede all’Aia aveva emesso il mandato d’arresto a carico di Netanyahu per crimini contro l’umanità. Orban, stretto alleato di Netanyahu, ha definito il mandato d’arresto “oltraggiosamente impudente” e “cinico”. I Paesi membri della Corte penale internazionale, come l’Ungheria, sono tenuti ad arrestare i sospettati oggetto di un mandato d’arresto se mettono piede sul loro territorio, ma la Corte non ha modo di fare rispettare questo obbligo e si affida agli Stati per ottemperare alle sue decisioni.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è arrivato in Ungheria questa mattina, sfidando il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (CPI), su invito del suo fedele alleato Viktor Orbán. “Benvenuto a Budapest!” ha scritto su Facebook il ministro della Difesa Kristof Szalay-Bobrovniczky, che ieri sera è andato ad accogliere il leader sulla pista dell’aeroporto di Budapest. Netanyahu resterà più giorni, per la prima visita in Europa dall’inizio della guerra a Gaza nell’ottobre 2023. Dopo gli onori militari al palazzo presidenziale, Benjamin Netanyahu sarà ricevuto in mattinata dal suo omologo per un colloquio e poi, verso le 12:30, terrà una conferenza stampa.