Cementificazione del Nord, non si può tacere

29 Dicembre 2024
Lettura 1 min

di Lucas Casati – Il continuo sfruttamento delle risorse ambientali ed economiche dei territori del Nord avanza inesorabilmente, senza sosta.
La battaglia per la difesa, la salvaguardia e la protezione dei nostri territori locali, giorno dopo giorno, è sempre più in pericolo.
La cementificazione eccessiva e la copertura sconsiderata dei nostri splendidi paesaggi creano dei circoli viziosi, dando avvio ad un vero e proprio cementificio a cielo aperto.
Gli effetti sono devastanti come l’eccessivo calore estivo nelle città circondate da asfalto e cemento, senza zone d’ombra, con uno spropositato consumo di energia elettrica e perdita di protezione dell’erosione ed infiltrazioni d’acqua.


La nostra campagna, il verde dei nostri campi, boschi e prati, scompare per fare posto alla più scellerata speculazione edilizia.
Le regioni del Nord con il più alto indice di suolo consumato sono: Lombardia 12,1%, Veneto 11,9%, Emilia Romagna 8,9%.
(https://www.openpolis.it/continua-ad-aumentare-il-consumo-di-suolo/)
(https://www.snpambiente.it/category/temi/suolo/consumo-di-suolo/)
I comuni, con il maggior suolo consumato, sono quelli della provincia di Monza e della Brianza.
(https://www.mbnews.it/2024/12/la-brianza-soffoca-sotto-il-cemento/)
Un particolare accenno per la Brianza lecchese, con Castello Brianza comune più cementificato del 2023.


Il cemento ha ricoperto oltre 2 ettari di terreno, con i suoi 2.500 abitanti ed un Comune di 3 chilometri quadrati e mezzo.
(https://www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/il-cemento-si-mangia-la-ad355c62).
Si parla di una perdita inestimabile per quanto riguarda la conservazione del nostro patrimonio naturale e sarebbe ora di fare scelte politiche lungimiranti a beneficio di tutti i cittadini.
Tutelare il paesaggio, non vuol dire mettere in crisi il settore edilizio, ma riorientarlo alla rigenerazione ed al riuso di costruzioni già esistenti nelle nostre città e paesi, puntando sul risparmio energetico sino alla sicurezza antisismica.
La perdita del suolo agricolo e naturale, è un enorme danno per la nostra flora e fauna locale, ma non solo è la perdita di salubrità dei nostri luoghi e soprattutto per noi stessi.

Lucas Casati
Responsabile Provinciale di Lecco
Partito Popolare del Nord PPN

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