Categorie: Lo Zoo

Il caso della gattina Athena – La differenza fra rispetto delle regole e la scelta di fare ciò che è giusto

di Veronica Fino – Fa discutere la scelta del medico di utilizzare le strumentazioni ospedale di Aosta per pochi istanti così da permettere la sopravvivenza della felina. «Se non avessi fatto tutto ciò che potevo non me lo sarei potuto mai perdonare. Non avessi fatto tutto ciò che potevo visto che faccio proprio il medico radiologo interventista che dunque è abituato a prendere decisioni immediate per salvare vite e la mia gatta fosse morta, non me lo sarei potuto mai perdonare, anche per i miei figli».
Ecco: ora rileggetela togliendo «la mia gatta» dalla frase.
Va bene, vi facilito l’epico lavoro di andare oltre le tre righe, cinque se mi volete proprio bene.
«Se non avessi fatto tutto ciò che potevo non me lo sarei potuto mai perdonare. Non avessi fatto tutto ciò che potevo visto che faccio proprio il medico radiologo interventista che dunque è abituato a prendere decisioni immediate per salvare vite e fosse morta, non me lo sarei potuto mai perdonare, anche per i miei figli».


Ecco: considerate che è esattamente questo lo spirito che dovrebbe guidare un medico, così come un veterinario: salvare delle vite.
Ma facciamo un passo indietro.
Premessa: a scrivere queste parole è stato un medico radiologo interventista.
Evito, se non per elogiarne il gesto e il coraggio di fare scelte noncuranti delle conseguenze, di scriverne il nome perché sicuramente ora che è resa nota anche la moglie (ah, i miei colleghi, come sono bravi a indirizzare il dito ma non capire dove potrebbero più ampiamente guardare, oltre. Oltre la polemica, e sarebbe già un bell’inizio -ndr-)
Questo medico, responsabile di radiologia, in un ospedale di Aosta, ha trovato la sua Athena in gravissime condizioni in seguito ad una caduta dal sesto piano.
In seguito a ciò, ha fatto una scelta più d’anima di umani che di animale umano.
Ha deciso consapevolmente di anteporre di salvare un’altra vita, facendo la “cosa giusta e meno ortodossa”, pur consapevole di commettere una violazione del protocollo.
In ogni caso priorizzando e badando che non ci fossero pazienti, essendo la cosa avvenuta di sera, fuori orario rispetto agli ordinari appuntamenti, fuori dal suo orario di timbratura, ha utilizzato i macchinari dell’ospedale per diagnosticare, vista l’inevitabile gravità dell’animale, per sottoporla a una TAC per qualche secondo per visionare lo stato della micia.
Essendo in grado di farlo, ha poi drenato un polmone (uno collassato, l’altro spostatosi dalla cassa toracica. Non proprio una roba da nulla) e le ha permesso di riprendere a respirare.
Fatto ciò, emersa nota di quei due minuti in cui Athena è stata salvata, si è scusato e si è immediatamente reso disponibile a pagare le spese e eventuali danni alla struttura ospedaliera.

Sollevo però qualche questione: vorrei vedere se ci foste stati voi al suo posto con il vostro animale morente, che avreste fatto? Se non è lo stesso che ha fatto lui, potete rivalutare il concetto stesso di legame
verso quel vostro stesso animale. Se vi sareste mai perdonati, se seguendo le canoniche procedure avreste rischiato di perderlo.
Senza aver anteposto tutto, consapevoli della differenza fra rispetto delle regole e la scelta di fare ciò che è giusto. A livello umano.
Sono stata accusata di essere un po’ benaltrista, che come gura retorica non è male, eh.
Come ogni strumento, conta come lo si usa.
Tuttavia, prediligo denirmi “ben-altrista”, con l’accezione di una di quelle persone che usano il bene, o di raccontare il bene, e il benessere per l’altra.
Quest’uomo, è un fatto, pagherà eventuali conseguenze e responsabilità. Eppure, lui e la sua Athena hanno avuto la possibilità di continuare a vivere, insieme.
Di continuare a vivere per la sua famiglia, cosa che gli animali fanno.
Per la loro famiglia.
Così si fa, nelle famiglie, e così fra persone che hanno giurato di proteggersi. Così si fa, fra persone che hanno giurato di proteggere la vita degli altri. Prima di ogni cosa.

credit foto pacto-visual-cWOzOnSoh6Q-unsplash

Redazione

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