di Cassandra – Il portale della Tv Svizzera lo mette tra i primi temi caldi della settimana. Ed è il flop del concorsone sanitario dell’Ats Lariana che voleva fare incetta di nuovi infermieri da mettere in organico. Ma tra le corsie lombarde, i neolaureati non ci vogliono a quanto pare andare. La sanità italiana, la sua gestione e la meritocrazia nelle professioni non convince. Anzi, si scappa via evidentemente da un sistema che è tutto meno che gratificante.
Si legge infatti che “La ricerca di professionisti per gli ospedali lombardi di Varese, Como e Busto Arsizio non ha prodotto i risultati sperati: per 306 posti si sono iscritte 150 persone ma si sono presentate in 93”.
Si trattava di concorso unificato per infermieri dell’azienda socio sanitaria territoriale Lariana (ASST) in collaborazione con le altre ASST del territorio della regione di frontiera- Valle Olona e Sette Laghi, ed Agenzia per la Tutela della Salute Insubria (ATS). Poche le domande, conferma il sito elvetico, appena 150 domande su 306 posti, ripattiti 100 per ogni ASST e 6 per ATS.
“Dei 150 iscritti, sono 93 gli infermieri che si sono presentati per sostenere la prova scritta e la prova pratica che si sono svolte il 31 luglio scorso all’auditorium dell’ospedale Sant’Anna di Como. da Como fanno sapere che “dal 1 gennaio al 28 luglio ASST Lariana ha già assunto 171 infermieri; concluso il concorso unificato, in autunno, a ridosso delle lauree la Lariana bandirà un ulteriore concorso”. Anche in provincia di Varese, per gli ospedali della ASST Sette Laghi, sarà indetto un nuovo concorso “locale” per una cinquantina di infermieri dopo quello unificato”, si legge.
La migrazione sanitaria resta, il riconoscimento della professione infermieristica resta più alto all’estero. In Italia, invece… E solo nella zona insubrica sono diverse centinaia gli infermieri che mancano negli organici.
