Riceviamo e pubblichiamo da Patto per il Nord, segreteria provinciale Varese – “È davvero imbarazzante osservare come la Lega Salvini Premier, che al congresso di oggi si è riempita la bocca di belle parole e proclami a favore del Nord, continui invece a tradire i territori nei fatti concreti. Il caso dei ristorni ai comuni di frontiera è solo l’ultimo esempio di questa vergognosa politica del ‘chiagni e fotti’. Da un lato ci parlano di difesa del Nord, dall’altro ci sottraggono risorse essenziali con una mossa da ladri di galline in legge di bilancio.”
Queste le parole del Patto per il Nord, rappresentato dal referente provinciale di Varese, in risposta alla scelta del governo Meloni, con l’appoggio silente della Lega, di inserire un emendamento che riporta al 4% il rapporto tra residenti e frontalieri per il calcolo dei ristorni. Una decisione che colpisce in modo diretto e crudele i comuni di confine, privandoli di milioni di euro indispensabili per i servizi locali.
“Per anni la Lega si è definita il partito vicino ai territori, ma oggi dimostra di essersi trasformata in un partito centralista e governativo, che preferisce salvaguardare equilibri romani piuttosto che difendere i bisogni del Nord. È incredibile che nessuno abbia avuto il coraggio di opporsi a questo scempio durante il congresso, dove si applaudiva a comando senza mai discutere di come salvare i nostri territori.”
La provincia di Varese, uno dei cuori pulsanti della Lombardia, sarà tra le più colpite: perderà oltre quattro milioni di euro. Città come Varese e decine di piccoli comuni come Azzate e Gazzada vedranno evaporare fondi vitali per i trasporti, il doposcuola e i servizi per le persone fragili. Nei piccoli centri, dove duecento o trecentomila euro fanno la differenza tra un bilancio sostenibile e la paralisi, il danno sarà irreparabile.
“Questa è la Lega del governo Meloni: forte con i deboli e debole con i forti. Altro che autonomia e federalismo! Stanno cancellando i principi fondanti della battaglia nordista per piegarsi alla logica centralista di Roma. E ancora una volta a pagarne il prezzo sarà il Nord, che continua a tirare la baracca di questo Paese e riceve solo sberle in cambio. L’unica cosa che questa Lega sa fare è vantarsi di 100 parlamentari e 5 ministri, ma se quei numeri servono solo a fare danni ai nostri territori, allora meglio non averli.”
Il Patto per il Nord chiede con forza che si faccia marcia indietro e si ripristini la normativa vigente, affrontando il tema in modo serio e trasparente, attraverso un normale iter parlamentare. “Se davvero si vuole difendere il Nord, lo si faccia nei fatti, non nei convegni o nei congressi pieni di applausi. Siamo stufi di vedere il nostro territorio trattato come un bancomat da Roma. Basta chiacchiere, servono azioni concrete. Altrimenti, questa Lega non è diversa dagli altri partiti che ha sempre criticato.”
“Il Patto per il Nord continuerà a lottare per rappresentare le vere istanze del Nord, senza compromessi e senza ipocrisie. È tempo di agire, perché la nostra terra merita di più”, chiude Molteni.
Ristorni frontalieri: governo e Lega si dimenticano dei territori. Basta chiacchiere, i fatti sono un disastro