Categorie: Lombardia

Urbanistica – Salta il “salva-Milano” della Lega. Esultano i Verdi. Stop a nuovi grattacieli

Apprendiamo con sollievo del ritiro degli emendamenti cosiddetti “salva – Milano” al Decreto Casa, che non entreranno a far parte del testo al voto in Parlamento. Una scelta obbligata che prende atto del fatto che un intervento legislativo avrebbe creato un pericoloso conflitto tra magistratura e parlamento, con scarse possibilita’ di vedere il secondo vittorioso”. Lo affermano in una nota i consiglieri comunali milanesi di Europa Verde Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara sottolineando che “la situazione attuale e le inchieste della Procura di Milano che mettono sotto accusa l’interpretazione del Comune delle norme edilizie in tema di ristrutturazione con demolizione e ricostruzione e autorizzazione alla realizzazione di edifici che superano i 25 metri di altezza, sono figlie di un’incoerenza legislativa che e’ stata ignorata per anni dalla politica e dagli addetti ai lavori, ben contenti di sfruttare questa ambiguita’ per avere regole piu’ morbide”. Ora, proseguono “la palla passa al Comune: non e’ piu’ giustificabile rinviare ancora l’inizio della discussione della revisione del PGT, anzi, Milano e la politica milanese hanno urgente bisogno di tornare a parlare di che citta’ vogliono: se continuare a consentire il consumo di suolo, la prepotenza degli immobiliaristi e la crescita sfrenata dei costi di alloggio o se lavorare per una citta’ piu’ giusta, che sappia redistribuire e indirizzare la ricchezza generata dal mattone a vantaggio di tutti i cittadini”. Intervenire ora per fermare le indagini “forzando un’interpretazione per via legislativa – affermano i due esponenti di EV – avrebbe rappresentato un’ingerenza, tanto ingenua quanto grave, del potere legislativo in ambito giudiziario, forzando il principio della separazione dei poteri alla base del sistema democratico. Rimane il fatto che anche dalla maggioranza in Comune e dal Sindaco si siano levate voci a favore di questa soluzione, cosa che ci ha lasciato molto rammaricati”. 

Il testo mirava a consentire quella che per i Cinque Stelle sarebbe stata una “sanatoria” su circa 150 palazzi di Milano, finiti nel mirino di alcune indagini della Procura perche’ sarebbero stati costruiti facendoli passare per interventi di ristrutturazione. Alla base della scelta di stralciare la norma, viene spiegato, anche una valutazione fatta da governo e maggioranza sui tempi: presentandola come emendamento, infatti, si sarebbero dovuti riaprire i termini per i sub-emendamenti. Dunque, la riformulazione sul ‘Salva-Milano’, con alcune modifiche tecniche apportate dal Mef, riferiscono fonti parlamentari della maggioranza, avrebbe rischiato di far slittare l’approdo del decreto in Aula. “Aver scongiurato un tale scempio e’ una grande vittoria”, ha esultato il vicecapogruppo del M5s a Montecitorio Agostino Santillo. “Vigileremo affinche’ la norma non rientri in alcun modo nel decreto legge con il suo arrivo in Aula o in altri provvedimenti”, hanno detto il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e Devis Dori, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera. Dal Pd la deputata e segretaria regionale dem della Lombardia Silvia Roggiani ha parlato di “una Lega bugiarda”, che “non ha nemmeno il coraggio di far votare i propri emendamenti”. La riformulazione “andava letta e studiata prima, comunque ci sara’ un’altra occasione per poterla mettere”, ha spiegato Erica Mazzetti, di Forza Italia, relatrice del “Salva-Casa” insieme a Dario Iaia di Fratelli d’Italia. 

Redazione

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