Cosa avranno colto i parlamentari del discorso di Re Carlo III?

14 Aprile 2025
Lettura 4 min

di Luigi Basso – Essendo abituati ai vuoti chiacchiericci dei politici italiani, il discorso che Re Carlo III ha pronunciato l’altro giorno davanti al Parlamento italiano in seduta comune ha lasciato senza fiato per lucidità, limpidezza dell’analisi e chiarezza dei concetti esposti.

Il discorso di Re Carlo III vale più di un biennio scolastico di Storia e, proprio per questo motivo, merita di essere analizzato nelle sue parti principali, passo per passo.

Dopo i convenevoli di rito, il Monarca svolge il suo ragionamento in maniera serrata.

“….. è un onore straordinario essere stato invitato a parlare a tutti voi questo pomeriggio – la prima volta che un Sovrano britannico si rivolge all’intero Parlamento italiano, questa fondamentale istituzione democratica. (…) Negli ultimi quarant’anni ho compiuto diciotto visite ufficiali nel Belpaese”.

Traduzione: Spero che comprendiate l’eccezionalità di questo incontro e la sua straordinarietà. Se è la prima volta che un Re britannico parla a tutto il Parlamento italiano, un motivo ci sarà.

“I nostri legami risalgono a oltre duemila anni fa – a quei visitatori romani che giunsero sulle nostre coste battute dal vento. Furono proprio i Romani a dare ai Britanni l’idea di mettere la testa di un Re sulle monete – e quindi sono loro particolarmente grato…”

Traduzione: non abbiamo dimenticato che i Romani ci hanno invaso, ma oggi li chiamo gentilmente visitatori perché sono educato ed i rapporti di forza si sono invertiti.

“Un altro fondamento nel quale il Regno Unito è orgoglioso di aver avuto un ruolo è il sostegno che il nostro Paese diede all’unificazione italiana. Quando Garibaldi sbarcò vicino a Marsala, in Sicilia, nel maggio del 1860, due navi da guerra della Royal Navy erano lì a vegliare. Garibaldi era, come sapete, molto ammirato nel Regno Unito. (…) Molti degli eroi del Risorgimento – tra cui Cavour e Mazzini – trascorsero del tempo nel Regno Unito”.

Traduzione: il processo di unificazione dell’Italia è stato diretto e “vegliato” dalla Gran Bretagna: senza di noi, l’Italia non si sarebbe unita. I protagonisti del Risorgimento facevano riferimento a noi.

“E abbiamo beneficiato enormemente della vostra influenza su ciò che indossiamo, beviamo e mangiamo. Posso solo sperare che ci perdonerete se, a volte, abbiamo “corrotto” la vostra meravigliosa cucina! Lo facciamo con il massimo affetto …”

Traduzione: il vostro apporto alla nostra cultura è legato all’enogastronomia ed all’abbigliamento: siete bravi a fare i cuochi ed i sarti. Più avanti il Re ribadirà il concetto mettendo sullo stesso livello Byron e Dante e l’opera italiana con Ed Sheeran (sic!).

“Ieri ho deposto una corona al Milite Ignoto. Sul marmo sono incise parole che ricordano le Forze britanniche che combatterono al fianco di quelle italiane nella Prima Guerra Mondiale.”

Traduzione: nella Prima Guerra Mondiale eravamo alleati ed abbiamo vinto.

“ Tra poche settimane ricorderemo l’ottantesimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa. Ricorderemo l’orrendo prezzo della guerra – e il dono prezioso della pace. Ad Anzio e a Montecassino lo scorso anno, e in Sicilia l’anno precedente, abbiamo onorato i soldati britannici e alleati che hanno dato la vita per la liberazione di questo Paese ottant’anni fa ….”

Traduzione: nella Seconda Guerra Mondiale vi siete comportati male e vi abbiamo dato una durissima lezione (Montecassino docet): vi abbiamo invaso, bombardato e ri – conquistato. Ricordatevi.

“Domani, a Ravenna, come Re del Regno Unito e del Canada, avrò il grande onore di commemorare l’ottantesimo anniversario della liberazione di quella provincia …. come Capo del Commonwealth, sarà per me un privilegio particolare ricordare l’apporto indispensabile di tanti soldati del Commonwealth, oltre che di altre nazioni alleate”.

Traduzione: ricordo ai fascisti che la festa della Liberazione non è una Festa di sinistra, ma è una cerimonia che rende onore anche a me, che sono ancora a Capo di un Impero.

“E ricordiamo anche le terribili sofferenze della popolazione civile italiana … Permettetemi, anche, di esprimere la nostra profonda gratitudine alle molte centinaia di coraggiosi civili italiani che hanno dato rifugio ai soldati britannici e alleati, rischiando così la propria vita.”

Traduzione: avete pagato a caro prezzo la Seconda Guerra Mondiale e, ieri come oggi, vi ricordo che la Gran Bretagna ha centinaia di amici in Italia, pronti a darci una mano.

“Oggi, purtroppo, gli echi di quei tempi … risuonano ancora una volta sul nostro continente. (….) Il Regno Unito e l’Italia oggi sono uniti nella difesa dei valori democratici che condividiamo.”

Traduzione: siamo di nuovo alla vigilia di una Guerra Mondiale e vi richiamo all’ordine ed al rispetto delle alleanze. Nessuna scappatoia vi è concessa.

“I nostri Paesi sono stati entrambi al fianco dell’Ucraina nel momento del bisogno …. Le nostre Forze Armate operano fianco a fianco nell’ambito della Nato. Siamo immensamente grati per il ruolo che l’Italia svolge nell’ospitare basi fondamentali dell’Alleanza e nel guidare numerose operazioni all’estero”.

Traduzione: se qualcuno pensa di sgattaiolare ed imboscarsi, vi ricordo che avete firmato dei Trattati e abbiamo le basi NATO in Italia.

“Così come siamo uniti nella difesa dei nostri valori, lo siamo anche nella difesa del nostro pianeta. (…) Spero quindi mi perdonerete se dico che gli avvertimenti che lanciai allora sull’urgenza della sfida climatica si stanno tristemente realizzando … È quindi estremamente incoraggiante vedere i nostri due Paesi collaborare per affrontare la perdita di biodiversità e ridurre le emissioni”.

Traduzione: l’agenda di Davos e del WEF va sempre rispettata e nessuno sbandamento è possibile.

“ …. oltre 450.000 italiani che hanno scelto di vivere nel Regno Unito … così come delle decine di migliaia di cittadini britannici che risiedono in Italia e dei milioni che viaggiano in entrambe le direzioni. (…..) Il Regno Unito è il quinto maggior investitore in Italia e, lo scorso anno, l’Italia è stata il sesto maggior Paese per numero di progetti di investimento diretto estero nel Regno Unito – cifre che parlano da sole.

Traduzione: l’Italia è unita alla Gran Bretagna e, quindi, rotture o fughe non sono possibili.

“Le nostre culture continuano ad avere un impatto profondo l’una sull’altra. Domani, attendo con entusiasmo di vederlo a Ravenna, dove Byron è ricordato con affetto accanto a Dante, e di ammirare i meravigliosi mosaici bizantini di quella splendida città. Dove, duecento anni fa, inviavamo poeti, oggi ci deliziamo con la musica dell’altro – che si tratti della meraviglia dell’opera italiana alla Royal Opera House di Covent Garden, o di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico.”

Traduzione: per me, la cultura inglese è al livello di quella rinascimentale. Chi pensa di impressionarci con la Storia si sbaglia di grosso: non abbiamo complessi di inferiorità neppure di fronte a Dante.

“Fiduciosi che, qualunque siano le sfide e le incertezze che inevitabilmente affrontiamo come nazioni, nel nostro continente e oltre, ora e in futuro, possiamo superarle insieme, e lo faremo insieme. E quando lo avremo fatto, potremo dire, con Dante: ‘e quindi uscimmo … a riveder le stelle’.”

Traduzione: dovremo attraversare l’inferno della guerra che vinceremo, “e lo faremo insieme”.

Applausi, ovazioni, commossi ringraziamenti.
Chissà cosa hanno capito i parlamentari presenti.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
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