di Gigi Cabrino – C’è un mondo politico al di fuori della sinistra che con questo centrodestra salviniano e meloniano è incomponibile, ma pare che contino più i veti incrociati.
Il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha chiuso ad ogni ipotesi di alleanza con Italia Viva, il tema era stato lanciato da Matteo Renzi questa estate accogliendo un appello della segretaria del PD Schlein ad un impegno per costruire l’alternativa alla maggioranza di governo; non si sa se questa chiusura sia definitiva, in politica di definitivo c’è ben poco, ma qualche riflessione si impone, ovviamente senza volere entrare nel dettaglio di vicende interne dei partiti in questione che riguardano i rispettivi dirigenti ed iscritti.
Non si vuole cogliere – da parte del Movimento 5 Stelle e di quella parte della sinistra che la pensa allo stesso modo di Conte – che il tentativo di Italia Viva di rientrare nell’area da cui è uscita non riguarda solo il tentativo di riposizionamento di Renzi ma è molto più ampio.
Esistono settori della politica, dell’associazionismo, delle professioni e delle categorie, che non si sentono di appartenere al PD o alla sinistra ma allo stesso tempo non si riconoscono per niente nel cosiddetto centrodestra di Meloni e Salvini; settori che vedono nell’abbandono dei temi federalisti un allontanamento da quella che fu la Lega (e che considerano la proposta di “autonomia” fatta da Calderoli una finta autonomia che non considera Comuni e Province); settori che credono che non sia “di destra” rinunciare ad una politica europea ed autonoma accettando in maniera acritica i desiderata del fondo BlackRock in cambio di qualche riconoscimento e premio in serate di gala da parte di quella “finanza apatride” un tempo tanto osteggiata; che ritengono, ad esempio, che sulla sanità non si debbano fare sconti e le relative spese non debbano passare al vaglio dei tagli dettati dall’UE, tagli che invece non riguardano minimamente le spese per armi da guerra; che pensano che l’Europa deve essere forza di mediazione e di pace e non strumento di guerra manovrato da altri.
L’elenco potrebbe essere lungo.
Ebbene, questo “piccolo mondo” politico, diverso da PD, 5 stelle, Italia Viva etc… è incomponibile politicamente col cosiddetto centrodestra in cui tutto ruota attorno alla “famiglia” della premier e all’ossessione salviniana per il ponte sullo Stretto.
Ma forse i veti pentastellati mirano a rinforzare quell’alleanza nascosta tra 5 stelle e maggioranza di Governo che, lontano dai riflettori, sulle nomine di competenza parlamentare si è dimostrata solida; in fondo, non dimentichiamolo, Salvini e Conte hanno già governato assieme.