di Giovanni Robusti – Silvio Berlusconi ha sicuramente lasciato un segno. Cambiato il nostro mondo. Sicuramente ha cambiato il mio. Se non fosse sceso in campo io non sarei mai diventato senatore della Repubblica. Sono stato candidato in un collegio non certamente orientato a destra. Siamo nella bassa Lombardia che confina con la vera zona rossa. Quella di Don Camillo e Peppone. Da sola con la Lega Nord non sarebbe stato immaginabile vincere. Poi dopo un solo anno lo abbiamo sfiduciato. Io ho firmato tra i primi 10 quella mozione. E non mi sono mai pentito. Lo rifarei.
Con tutto il rispetto per vivi e morti, Berlusconi scese in politica per difendere i suoi interessi. Se difese anche quelli del paese lasciamolo giudicare ai posteri. Che sicuramente lo giudicheranno stante il peso non indifferente che l’uomo ebbe nella sua incredibile vita personale, professionale e politica.
Io credo che abbia avuto una capacità oltre la norma per capire dove desiderasse andasse la società. Parlò alla pancia più che alla testa del paese. Fu un’innovatore? Anticipò i tempi? Io resto scettico. Ma io non conto nulla. Adesso si apre un’era politica diversa. Berlusconi era l’ultimo politico ancora attivo di quel periodo ultradecennale.
Bossi è stato “pensionato” da Salvini. Fini, Casini, e compagnia sono fuori gioco. Occhetto, D’Alema, Bersani, Letta e compagnia cantante si dedicano ai fatti loro e comunque sono ininfluenti. E la sinistra, questa sconosciuta, è in alto mare con acque agitate.
Tutti gli altri leader sono “contemporanei”. Ma di Berlusconi restano gli elettori e gli eletti. Gli eletti vedremo dove si posizioneranno semmai possano posizionarsi. Salvini è poco attrattivo. Ha molti più eletti di quanti voti ha preso nella realtà e non può promettere nulla a chi cerca un posto al sole. Calenda si è bruciato con le sue mani. Resta solo l’incognita Renzi. Oppure restare in Forza Italia in attesa di eventi.
Sugli elettori basterà aspettare il voto europeo 2024. Voto che aspettano tutti proprio per capire se si è creato un vuoto vero e come quel voto è colmabile. Sono due gli scenari, a mio avviso. Il primo si basa sulla convinzione che chi ha votato Forza Italia e in parte anche Salvini non voleva votare la destra post fascista. E quindi sono voti in ibera uscita verso una alternativa che non sia sinistra. E l’unica che vedo sul mercato è Matteo Renzi. Escludo Salvini. Il Matteo 2 è destinato ad essere anch’esso assorbito.
La seconda ipotesi vede una Meloni sempre più protesa a smussare angoli, governare facendo molta attenzione a non cadere in retoriche di una destra del secolo scorso. E, stante l’assenza di una opposizione, potrebbe anche riuscirci. Se fosse, avrebbe le carte in regola per assorbire tutto l’elettorato possibile non di sinistra. Ipotesi quest’ultima che prevederebbe anche il venire meno della ipotesi Renzi.
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