Macron e il voto. Le Pen al governo? La Malfa: “Difficilissimo mantenere le promesse populiste. Rischio finanziario come tsunami anche in Italia”

18 Giugno 2024
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“Quelli che hanno criticato la decisione di Macron all’indomani del voto europeo di sciogliere l’Assemblea Nazionale e di indire nuove elezioni – scrive Giorgio La Malfa sul blog Il Commento Politico – sembrano ignorare che, se non lo avesse fatto, l’esito delle future elezioni presidenziali e legislative sarebbe stato tanto tragico quanto scontato”.

E spiega: “Macron avrebbe consegnato di fatto la Francia alla signora Le Pen, perché l’estrema destra francese avrebbe goduto di una condizione ideale da oggi fino alle elezioni. Il Rassemblement National insieme alle frange più radicali dei sostenitori della leader francese, avrebbero potuto sostenere, e avrebbero sostenuto, che Macron non aveva voluto riconoscere il giudizio negativo degli elettori su di lui, sul governo e sulla volontà di cambiamento che emergeva dal voto e avrebbero continuato a godere del vantaggio di collocarsi comunque all’opposizione potendo così raccogliere il consenso di tutti gli scontenti. Il rischio di agevolare le aspirazioni presidenziali di Marine Le Pen sarebbe stato fortissimo, considerando anche il fatto che non è ancora emerso un possibile leader democratico in grado di vincere la sfida con l’estrema destra”.

“La figura del giovane leader proposto dalla signora Le Pen- continua La Malfa- se può andare bene per una forza di opposizione, ben difficilmente manterrebbe le promesse e le attese se fosse chiamato già da domani alla prova del governo. In sostanza, se nelle legislative di fine giugno vincesse l’estrema destra, diventerebbe probabilmente più ardua la vittoria della Le Pen nelle future elezioni presidenziali”.

“Non si può sapere, se il peggio dovesse avvenire in Francia, e cioè se il Rassemblement dovesse avere un successo tale da proiettarlo al governo, quali sarebbero le sue iniziative in Europa e quali in seno all’Alleanza atlantica. Forse- conclude La Malfa- la signora Le Pen non si rassegnerebbe alla continuità delle posizioni europee dell’Italia scelta dall’on. Meloni. In quel caso, il rischio di un maremoto finanziario che investirebbe per prima la Francia, ma di cui l’Italia subirebbe immediatamente le conseguenze, si farebbe concreto. Sarebbe una bella nemesi per la destra italiana se il nostro Paese (anzi la nostra Nazione come essi dicono) fosse la vittima delle politiche della destra francese”.

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