di Stefania Piazzo – Alla Roma Calcio arriva un nuovo allenatore. E’ Claudio Ranieri. E’ un ritorno, per lui. Questo fatto sportivo ispira un lettore che decide di scrivere al direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana.
La lettera è perfetta. E la sposiamo in pieno. Quali sono le qualità che deve avere un leader, si interroga il lettore, che si firma Andrea Zirilli? Eccole. “La competenza, il calore e l’etica”. E poi spiega le ragioni.
Uno. “La competenza è il grado di abilità del leader in una determinata attività. La competenza fondata sulla conoscenza, è essenziale per capire la complessità”.
Eh certo, un leader è uno che ne sa un po’ di più. Ha un bagaglio di competenze, a domanda risponde, sa trovare e condividere le soluzioni. Non parla per slogan, non riscalda le minestre. Ammette gli errori del passato e nel presente pensa a progetti nuovi. Diversi.
Due. “Per calore si intendono tutti quegli aspetti di una persona che rispecchiano gentilezza, sincerità, buone intenzioni e fiducia. Corrisponde quindi alle abilità relazionali: è un aspetto in qualche modo legato al grado di intelligenza emotiva del leader”.
Certo, un leader non è un capo che urla. Che chiede con arroganza, che non ascolta. Che sovrastima se stesso in virtù del consenso che ha raccolto (non per bravura, ma per astuzia o per vicinanza ad altri capi più capi di lui), o meglio, per un consenso che aveva raccolto nel passato e che crede sia ripetibile come le ricette. Non servono esempi, basta visitare il sito Eligendo, del ministero dell’Interno.
Tre. “L’etica è alla base della legittimità del leader. Un leader può avere il massimo della competenza e del calore ma restano caratteristiche inutili se si percepisce l’immoralità”.
Beh, sull’etica si deve alzare bandiera bianca. Perché in politica cambi idea a seconda se ti rinnovano il posto o no. Se cadi in disgrazia, sei sulla sponda opposta e fai la guerra a quello per il quale prima portavi l’acqua. L’etica, dunque, fa acqua.
Ora, ribaltiamo le tre condizioni, che non possono che non essere di buon senso e condivisibili. Spostiamole dal campo di calcio al campo politico. Forza, chi ha tutte e queste tre virtù? O, almeno una delle tre? O due su tre?
In Italia si vota spesso sulla fiducia, e poi dopo qualche anno, quando questi tre requisiti cadono nel vuoto, perché la competenza è incompetenza, il calore è l’indifferenza ai problemi della gente, e l’etica è la spregiudicatezza di chi ieri stava lì mentre oggi sta di qua… ecco, a questo punto si cambia nell’urna il consenso. Fiumi di voti passano come vasi comunicanti da un leader che non è leader ad un nuovo presunto leader.
Ma a noi, che sta a cuore il nostro territorio, a quale leader dobbiamo guardare? Un leader etico, coerente, che non ha nulla da nascondere nel suo passato, che sa le cose, che le sa fare, e che ha l’umanità che manca nelle parole dei politici anaffettivi che si riempiono la bocca di vecchie logore frasi elettorali, ecco, un leader così il Nord ce l’ha?
In alternativa, si può tifare la Roma di Ranieri.