Categorie: Opinioni

Robusti: Europa, sono cadute tutte le certezze. Saltano tutti gli schemi. Ma è valsa la pena fare politica seria?

di Giovanni Robusti – Io sono nato nel primo dopoguerra, sono un nonno del ‘900 e non mi oriento più nella politica di oggi. Don Camillo e Peppone erano la rappresentazione plastica della situazione politica di allora. I rossi orgogliosi della loro matrice russa, i bianchi a stelle e strisce. 

Oggi non si capisce più nulla se ci si orienta con quello schema. Governa una destra che all’epoca era bandita. Un quarto della Germania si professa figlia della destra più estrema. Tutti o quasi costoro sorridono al vento dell’est putiniano. Comportamenti che se fosse possibile confessare a Don Camillo si verrebbe buttati fuori dalla chiesa a manganellate, altro che perdono e assoluzione con due “paternoster”. Diventa complicato anche confrontarsi con i giovani che sono cresciuti in un altro brodo e con altri riferimenti.

Le contraddizioni hanno una caratteristica. O l’una o l’altra. O eravamo fuori senno allora o lo sono adesso. In democrazia contano i voti? Vero in parte. Oggi contano quelli che non votano.

Con la loro astensione lasciano libero il campo agli altri. E quando siamo meta di qua e metà di là non possiamo dire sia una democrazia seria. Votare è un diritto e un dovere. Il diritto è esercitato. Il dovere si è perso nel silenzio interessato della politica.

Quando sulla scena irrompe un biondo ultra ottantenne, figlio della guerra, figlio del paese del fu KKK e delle vecchie leggi raziali. Paese dove il politico che non piace lo fanno fuori a pallottole. Biondo ultraottantenne che spariglia tutti gli equilibri, capire diventa sempre più complicato. E si finisce per tacere, per chiudersi.

Non sai più come ragioni chi hai di fronte perché non hai più schemi e modelli su cui basarti per giudicare. Quindi parli di sport, o taci. E questo è l’errore peggiore. Una volta a parlare di politica, di cosa comune si arrivava anche alle mani. Ma si discuteva. Si scriveva, si leggeva.

Oggi basta un post di 14 bandierine messe in fila su X per generare un’opinione che sposta il destino di popoli.  Questa estrema semplificazione dell’espressione politica lascia libero campo alle giravolte, ai cambi di fronte per non dire peggio.

Abbiamo costruito, noi vecchietti, una aggregazione di Stati nazionali cedendo consapevolmente parte della nostra sovranità conquistata con tanto sangue e sacrifici. L’Europa è l’aggregazione di cittadini più ampia, più ricca e libera al mondo. Abbiamo messo in piedi una assistenza sociale e sanitaria senza pari.

Circolano beni e persone tanto facilmente che abbiamo messo sotto scacco i tanti blasonati americani e non solo. Abbiamo sdoganato popoli, nazioni, da gioghi insopportabili. Allargato la nostra base creando e traferendo ricchezza. Eppure ci stanno fregando tutti. Stanno prevalendo le spinte che vorrebbero farci fare marcia indietro. Eppure ci facciamo sbeffeggiare da rampanti politici oltreoceano che, eletti ieri, pretendono di darci lezioni e imporci percorsi liberticidi.

E ci facciamo prendere per i fondelli da chi, con due righe e sparando numeri a caso si erge ad esempio per metà del mondo intero. Le destre nostrane che si stanno accodando al “destro” americano, raccolgono consenso. E questo porta a due constatazioni.  L’una che ciò è possibile perché chi dovrebbe mostrare principi e posizioni contrapposte si è perso nella nebbia. E nella nebbia litiga sulla strada da prendere per uscire al sole.

L’altra che, più si sale, più ci si rompe le ossa cadendo in basso. Perché questo la storia ce l’ha sempre insegnato. Il mondo gira, come si suol dire. La storia va a cicli. Creando sempre più poveri e ingrassando i pochi ricchi, in un periodo di profonde trasformazioni sociali ed economiche si amplificano le contraddizioni. Sino a quando la massa, che ha un potere in quanto massa, si rivolta. Speriamo senza farsi troppo male.

Io, noi, volevamo una Europa dei popoli che vedeva la Padania come parte attiva. Non so se abbiamo fallito. Certo non abbiamo chiuso il cerchio. Tuttavia quel poco o tanto di fatto è un piccolo strato che crea un innalzamento, un avanzamento. Speriamo serva.

Certo che, vedere le mosse, le dichiarazioni, le prospettive degli eredi presunti di quel periodo viene ….. da piangere. Viene da chiedersi se ne sia valsa la pena.

Redazione

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