La Procura di Pavia ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona nel caso di Eitan Biran, il piccolo, unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone, che i nonni materni hanno portato in Israele sottraendolo alla zia Aya che ne e’ anche tutrice legale. Lo si apprende da fonti qualificate.
“Me lo sentivo che quella famiglia avrebbe fatto qualcosa di sporco per aggirare la legge italiana”. Esordisce cosi’, in un’intervista al Corriere, Or Nirko, lo zio materno di Eitan, il bambino unico sopravvissuto alla strage del Mottarone. “Arrivare pero’ al punto – prosegue – di organizzare un sequestro vero…che dire? Siamo disperati”. “La sua vita – aggiunge -era gia’ fin troppo difficile, non meritava altra sofferenza”. Dopo la tragedia del 23 maggio scorso, in cui persero la vita i genitori, il fratellino e i bisnonni di Eitan Biran, 6 anni (in tutto morirono 14 passeggeri della funivia precipitata) il piccolo e’ stato affidato dal Tribunale di Torino alla zia paterna, Aya Biran, che vive in provincia di Pavia con il marito, Or Nirko, e due figlie che frequentano le stesse scuole di Eitan. Cosa su cui non erano d’accordo i genitori di Tal Peleg, la mamma del piccolo. “Purtroppo i Peleg avevano in custodia il passaporto israeliano di Eitaan – precisa lo zio -. Noi lo abbiamo chiesto indietro, e il giudice tutelare aveva stabilito una data per la restituzione, il 30 agosto. Ma non ce lo hanno dato e cosi’, visto che ai nonni materni non e’ stato revocato il diritto di visita, come avevamo chiesto, e’ andata come e’ andata”. “La loro posizione – aggiunge – e’ stata subito antagonistica. Dicevano che con noi sarebbe cresciuto senza legami con la sua identita’. Ma meglio vivere con una famiglia come quella? In Israele il nonno ha avuto una condanna per abusi domestici”.