La Repubblica di Borghi e Salvini e la richiesta di dimissioni di Mattarella il 2 giugno. Un attacco greve e volgare al Colle mai visto prima per un consenso da bar

3 Giugno 2024
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In campagna elettorale a quanto pare tutto è lecito. Anche lo scontro istituzionale ai massimi livelli. Così, non si era mai visto prima. Inizia il senatore del Carroccio Claudio Borghi: “È il 2 giugno, è la Festa della Repubblica Italiana. Oggi si consacra la Sovranità della nostra Nazione. Se il Presidente pensa davvero che la Sovranità sia dell’Unione Europea invece dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso”, commenta il salviniano no-euro riferendosi all’intervento del capo dello Stato.

Uno scivolone? No. Perché il segretario del generale dell’Esercito front man della Lega rincara in tv. Ecco le parole di Salvini. “Oggi so che è la festa della Repubblica, non è la festa della sovranità europea. Cos’è la sovranità europea? Noi abbiamo un presidente della Repubblica perché esiste una sovranità nazionale italiana. Io penso all’Europa come un insieme di stati sovrani, autonomi, liberi, indipendenti che insieme mettono in comune alcune energie, alcune forze. Però la sovranità nazionale è assolutamente fondamentale Non mi arrenderò mai a un super-Stato europeo”.

Cosa viene contestato? Ecco le parole incriminate. “Tra pochi giorni consacreremo, con l’elezione del Parlamento europeo, la sovranità dell’Ue”. E mentre Vannacci al comizio dietro piazza Duomo ricorda la X Mas, da vero gladiatore della nuova Lega, il capo di Stato Maggiore, Giuseppe Cavo Dragone, viaggia su un’altra dimensione: “I Padri della Patria erano consapevoli dei rischi e dei limiti della chiusura negli ambiti nazionali e sognavano una Italia aperta all’Europa”. , dentro “valori della nostra identità e di una Costituzione lungimirante e saggia, frutto della straordinaria rinascita che prese le mosse dalla lotta di Liberazione” perché indipendenza e libertà sono conquiste che vanno difese ogni giorno”.

Le repliche alle uscite sguaiate e urlanti da elezioni del circolo non sono mancate.

 “Dopo aver attaccato il presidente della Repubblica, Salvini prova ad aggiustare il tiro. Ma la toppa e’ peggiore del buco: le sue parole confermano ancora una volta che in casa della Lega c’e’ grande confusione e non si comprende bene quelli che sono i valori sui quali si fonda la nostra nazione”. Lo dice Raffaella Paita coordinatrice nazionale di Italia Viva. “L’Europa e’ nel Dna degli italiani e cercare di contrapporla agli interessi nazionali e’ azione da meschini – prosegue Paita -. Dire certe cose per tentare di raccattare qualche voto e’ un’azione davvero squallida. Aver attaccato in maniera cosi’ scomposta il Presidente Mattarella rappresenta poi un fatto grave e un oltraggio alla principale istituzione italiana e un’offesa a una persona corretta, seria e garanzia per tutti gli italiani. In questo quadro stupisce il silenzio del presidente Meloni”.

 “Dopo aver attaccato il presidente della Repubblica, Salvini prova ad aggiustare il tiro. Ma la toppa e’ peggiore del buco: le sue parole confermano ancora una volta che in casa della Lega c’e’ grande confusione e non si comprende bene quelli che sono i valori sui quali si fonda la nostra nazione”. Lo dice Raffaella Paita coordinatrice nazionale di Italia Viva. “L’Europa e’ nel Dna degli italiani e cercare di contrapporla agli interessi nazionali e’ azione da meschini – prosegue Paita -. Dire certe cose per tentare di raccattare qualche voto e’ un’azione davvero squallida. Aver attaccato in maniera cosi’ scomposta il Presidente Mattarella rappresenta poi un fatto grave e un oltreraggio alla principale istituzione italiana e un’offesa a una persona corretta, seria e garanzia per tutti gli italiani. In questo quadro stupisce il silenzio del presidente Meloni”,

Di Borghi (non) ricorderemo la ‘fondamentale’ battaglia contro l’obbligo di esporre le bandiere Ue negli edifici pubblici, di Salvini che voleva cedere due Mattarella in cambio di mezzo Putin… Il nulla e il peggio, insomma Di Mattarella sappiamo invece che è stato ed è uno dei presidenti più amati. Lo scrive su X Mara Carfagna, presidente di Azione. 

“Da parte del vicepremier Matteo Salvini e del senatore della Lega Claudio Borghi si ha avuto un comportamento indegno nei confronti del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella E non è la prima volta che avviene”. Lo sottolinea Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, coordinatore dei sindaci dem, candidato per il Partito Democratico alle prossime elezioni europee, nella Circoscrizione Centro. “È la dimostrazione di una classe politica becera, che in questi anni ha promosso l’uscita dell’Italia dall’euro e prima ancora la secessione. Una classe politica, insomma, che propone le ricette peggiori per gli italiani”, prosegue Ricci. “Del resto i sovranisti in questi anni hanno preso voti ingannando i popoli europei. Li hanno illusi che chiudendosi nei loro confini sarebbero stati padroni a casa loro. E, invece, ci hanno tolto l’unica carta che abbiamo per contare nel contesto globale, ovvero un’Europa più forte e più unita”, conclude Ricci.

“Le parole di Matteo Salvini che ‘ coprono’ invece di condannare quelle del senatore Claudio Borghi sono lì a dimostrare, e non ce ne era certo bisogno, la forza eversiva delle forze sovraniste. Nella giornata che festeggia la nostra Repubblica attacca, in modo strumentale, il Presidente della Repubblica e chiederne le dimissioni vuol dire non rispettare le nostre istituzioni e il garante dell’unità nazionale. Ma l’unità nazionale non è certo la priorità di una forza come la Lega che pensa a candidare personaggi come Vannacci e a proporre l’autonomia differenziata cara a Calderoli invece ci riconosciamo nelle parole alte del Presidente della Repubblica, che sono una stella polare per le nuove generazioni del nostro Paese che crede nell’Ue e in una vera sovranità europea che è l’unica speranza contro i nazionalismi. Su questo la destra deve decidere da che parte stare: o con l’Europa o con le peggiori pulsioni nazionaliste. E’ evidente che Salvini e la Lega devono essere abbastanza disperati per arrivare a cercare di lucrare qualche voto in più nell’estrema destra sovranista per arrivare ad attaccare in questo modo Sergio Mattarella. Vorremmo sapere, e ci aspettiamo una presa di distanza netta e forte, cosa pensa Giorgia Meloni delle parole dei suoi alleati”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. 

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