Si terranno con tutta probabilità il giorno 20 settembre, in ben sette regioni italiane, le elezioni per il rinnovo dei Consigli regionali.
Nuova Costituente, il movimento che propugna una radicale riforma federale, lamenta tuttavia che i temi dell’autonomia regionale e della revisione del carattere centralista dello Stato italiano siano del tutto spariti dai radar.
Al di là di qualche accenno rituale in Veneto, dove ormai però Luca Zaia sembra voler giocare la partita vera su altri temi (con ambizioni che, nei fatti, sono evidentemente nazionali), il tema dell’autogoverno non è al centro del dibattito in nessuna area del Paese.
Da vari punti di vista si tratta di un controsenso, perché in questi ultimi mesi le vicende legate all’emergenza coronavirus hanno conferito molta più visibilità alla dimensione regionale, al punto che diversi governatori ne hanno approfittato per rafforzare la propria immagine, anche attraverso qualche limitato episodio di conflitto con il governo centrale.
Per Nuova Costituente, però, le attuali classi politiche regionali non hanno alcuna intenzione di andare oltre qualche protagonismo ad immediati fini elettoralistici, né sembrano seriamente interessate a far progredire le proprie comunità verso un aumento delle competenze e delle prerogative, verso una maggiore capacità di “fare da sé”, verso quella piena responsabilizzazione derivante dal fatto che ogni soldo speso in un territorio debba essere sottratto a quel territorio medesimo.
Photo by Jules Marchioni